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Sui taxi Palazzo Chigi fa retromarcia

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Amediare tra governo e categoria è stato il sindaco di Roma Gianni Alemanno che dichiara con soddisfazione: «La disponibilità del governo ad ascoltare le giuste rivendicazioni dei rappresentanti sindacali della categoria dei tassisti ci dà la concreta speranza che tutto il trasporto pubblico locale non di linea venga escluso da processi di liberalizzazione e deregolamentazione previsti nella manovra economica attualmente in discussione in Parlamento». Per il primo cittadino di Roma, nel caso dei taxi, «questi processi di liberalizzazione avrebbero aumentato tutti i fenomeni di abusivismo e di concorrenza sleale che già segnano questo settore». Ieri una rappresentanza di tutti i sindacati nazionali dei tassisti è stata ricevuta dal segretario generale della Presidenza del Consiglio Manlio Strano. Il governo ha illustrato una proposta di emendamento concordata con le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati, che proprio in questi giorni stanno esaminando il decreto manovra. Nell'emendamento il servizio di taxi verrebbe escluso dalle nuove norme sulle liberalizzazioni. Ora occorrerà verificare se la modifica verrà votata nei prossimi giorni in Parlamento. La liberalizzazione del settore era stata già ventilata nella manovra di agosto, sempre nella più complessiva deregulation di alcune attività. Ma anche in quella sede, con una correzione alla Commissione Bilancio del Senato, la categoria era stata «salvata». Ora un analogo impegno a rivedere le norme della manovra Monti.

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