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Taglio al 40% delle risorse

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La Regione affonda Atac Aurigemma: a rischio alcune linee autobus

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Presto,tuttavia potrebbero tradursi in una sensibile contrazione del servizio principe per il Comune di Roma, vale a dire il trasporto pubblico. A disegnare un quadro più concreto all'indomani della presentazione della manovra di bilancio della Regione sono l'amministratore delegato dell'Atac, Carlo Tosti e l'assessore capitolino alla Mobilità, Antonello Aurigemma. La Polverini è stata chiara: il Lazio verserà nelle casse di Roma Capitale per il trasporto pubblico il 17% in meno. In soldoni la cifra scende da 305 milioni a 188. Un taglio pesante che, a conti ben fatti potrebbe diventare mortale perché la riduzione "vera" è del 40%. A spiegarlo è lo stesso assessore capitolino: «I tagli non sono quelli riportati dalla Regione che afferma di aver tagliato il 17%. Non si può calcolare la decurtazione sul totale di 628 milioni, perché il Lazio finanzia 305 milioni, il resto lo mette Roma Capitale - chiarisce Aurigemma -. Il taglio quindi è del 40% ed è insostenibile. Potremmo essere costretti a tagliare alcune linee autobus e le metro potrebbero aprire ma senza autisti. Sarebbe la paralisi». La traduzione immediata nella realtà «qualora i tagli venissero confermati - denuncia l'amministratore delegato dell'Atac, Carlo Tosti - è che salti il nostro piano industriale, così come sono a rischio i contratti di servizio con Roma Capitale». Con una simile contrazione di risorse infatti, i 35 milioni di euro annuali previsti come maggiore entrata dall'incremento del costo del biglietto da uno a 1,5 euro, sono davvero una goccia nell'oceano, così come rischiano di esserlo i 250 milioni previsti sotto la voce della valorizzazione e vendita dei beni non strumentali da qui al 2015. Potrebbe essere davvero troppo tardi. E se Alemanno si dice fiducioso su possibili modifiche alla manovra del governo, non si può non vedere l'aspetto sottilmente politico di una vicenda che si trascina da mesi ormai e che va dal contenzioso tra Cotral e Atac sui ricavi della bigliettazione alla realizzazione del gestore unico della mobilità. Argomentazioni che, adesso, si fanno più delicate che mai. Se Aurigemma auspica l'apertura «quanto prima di un tavolo di concertazione con la Regione per rivedere la manovora», il consigliere capitolino del Pd, Massimiliano Valeriani mette il dito dritto dritto nella piaga: « Perchè con meno risorse per il Tpl, Fs e Cotral subiscono tagli del 10% mentre Atac si prende un taglio del 40%? Quanto deve pagare Roma il governo delle destre?».

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