Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Finto taglio del nastro al Luneur

default_image

I giostrai delusi improvvisano un'inaugurazione per protesta

  • a
  • a
  • a

Oalmeno una parte del parco giochi, come aveva annunciato lo scorso maggio il presidente dell'Eur Spa Pierluigi Borghini. E invece oltre 150 famiglie aspettano ancora di poter tornare a lavorare in quello che fino al 14 aprile del 2008 è stato il Lunapark non solo dell'Eur, ma anche di Roma. Per questo una trentina di persone tra ex giostrai e cittadini ieri mattina si sono riuniti di fronte all'entrata del parco di via delle Tre Fontane, sotto alla ruota panoramica, per un finto taglio del nastro il giorno in cui avrebbe dovuto riaprire la struttura. «L'Eur Spa ci deve spiegare perché il parco è ancora chiuso - denuncia Saverio Pedrazzini, un tempo socio della Lu.p.p.ro., ex società concessionaria nella quale erano riuniti i giostrai del Luneur - C'era un accordo scritto che prevedeva la nostra tutela. Un patto che è stato disatteso». Pedrazzini ha iniziato a lavorare nel 1981 al Luneur, dopo la morte del padre. Alfonso Morello, invece, ha trascorso mezzo secolo della sua vita nel parco giochi. «Avevo otto giostre dove lavoravano anche i miei figli - racconta commosso - E' incredibile come un anno prima della chiusura ci abbiamo premiato per i 50 anni di attività e poi ci abbiamo mandati via. E' assurdo anche che ci impediscano di riprendere la nostra attrezzatura». Felicino Sabatini dal 1974 ha avuto lo stand della corsa dei cammelli. Oggi è senza lavoro. «Da quando il parco ha chiuso, non ho più trovato un impiego - denuncia - Ho iniziato a lavorare nel parco quando mi sono sposato. Mi occupavo anche della manutenzione. Mia moglie è nata e cresciuta in questo posto. Ho visto tre generazioni». Anche Genevieve, dell'ordine delle Piccole Sorelle di Gesù, gestiva una pesca insieme ad Anna Amelia dal 1966. «Il Lunapark era il nostro mondo - dice sorella Genevieve - Ci hanno offerto di trasferirci con la nostra struttura a forma di chiesetta da un'altra parte, ma abbiamo rifiutato». A sostegno dei giostrai, ieri mattina c'erano anche alcuni esponenti politici locali: il consigliere regionale Enzo Foschi e i consiglieri del Municipio XII Andrea Santoro e Vincenzo Vecchio. «Al fianco dei giostrai fino a quando non si troverà una soluzione - afferma Giuseppe Contenta, capogruppo Pd in XII - Intanto siamo riusciti a ricollocare trentadue lavoratori del Luneur in una società che si occupa della manutenzione di strade e giardini». Per tre sabati consecutivi, si è svolta una petizione in viale Europa per chiedere ai cittadini di Roma la riapertura del Luneur. Più di 2mila le firme raccolte, 500 le adesioni del sito www.firmiamo.it/riaprite-il-luneur, per i giostrai «fanno un bel numero da portare al sindaco Gianni Alemanno. Non ci devono dimenticare sotto Natale».

Dai blog