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Fli lancia la corsa al Campidoglio

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«Traun anno e mezzo si aprono le urne per il Campidoglio: non cadiamo nel gioco di seguire quello che esiste perché tutto cambierà e noi dovremo assumerci le nostre responsabilità». Dopo il fallimento dei due poli, quello di centrosinistra e quello di centrodestra che «ha venduto la speranza di chi gli ha dato le chiavi di Roma, l'unica forza organizzata, l'unica speranza, siamo noi: non dobbiamo elemosinare alleanze con nessuno. Senza di noi - continua la deputata di Fli - nessuno risulterà credibile e vincente in questa città». Secondo Perina Futuro e Libertà ha l'ambizione di «guardare a Roma come a Parigi e New York: non vogliamo essere una città che si ferma per un acquazzone, non volgiamo lo sguardo indietro ma ad Alemanno diciamo che si è arreso allo stereotipo leghista della Roma stracciona». Uno stereotipo, ha ricordato Flavia Perina, santificato dall'abbuffata pubblica di pajata e polenta consumata in piazza di Montecitorio. «Questa - ha commentato Perina - è stata la più grave ferita politica degli ultimi tempi. Roma costretta a servire gli spaghetti ai nuovi barbari». E all'assemblea era presente anche l'ex assessore alla Cultura del sindaco, Umberto Croppi, che ha voluto lanciare un messaggio di buona gestione della città al primo di cittadino. «Alemanno azzeri i cda di municipalizzate che non servono a nulla. Da un minuto allìaltro - ha detto Croppi - troverebbe risorse per politiche sociali. Finché non farà questo, il sindaco perderà il diritto a protestare per i tagli del Governo».

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