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Da Villa Torlonia a Ponte Mammolo, dai nasoni che dissetano i romani al quartiere dove si trova la scuola.

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Egli antichi fornai di Piazza Santa Maria Maggiore. E il monumento a Guido Baccelli in piazza Salerno. Ieri alla presentazione del progetto alla Centrale Montemartini sulla via Ostiense (a proposito anche questo spazio è nell'elenco) l'assessore all'Educazione e Famiglia Gianluigi De Palo nel dare il via al progetto «La scuola adotta un monumento» edizione 2011 ha voluto salutare idealmente l'esercito di seimila piccoli «ciceroni» che adotteranno un monumento di Roma. In tutto si contano 6143 alunni di 86 scuole appunto, dalle elementari alle superiori, per un totale di 303 classi coinvolte. L'iniziativa educativa vuole avvicinare i ragazzi allo studio storico-artistico, alla promozione e alla salvaguardia dei monumenti della città ed è promossa dall'assessorato alla Famiglia, all'Educazione e ai Giovani di Roma Capitale. Ha spiegato De Palo (che ha pure confessato di non essere mai stato prima alla Centrale Montemartini) che si tratta di «un progetto che abbiamo ereditato e vogliamo continuare. In pratica le scuole sono chiamate ad adottare un monumento da scegliere liberamente all'interno del loro territorio». E ancora: «Adottarlo significa prenderne consapevolezza come bene comune: studiarlo, approfondirne la storia e il valore, restituirgli la vita, se in stato di degrado o poco nota, e farlo diventare un qualcosa che viene rccontato agli adulti». Un progetto nobile e altamente didattico: i primi ad esserne entusiasti sono proprio i docenti. Ieri all'inaugurazione ce n'erano tantissimi. «L'idea è di far comprendere ai ragazzi la bellezza di un coinvolgimento civile ed emotivo verso un bene comune - ha detto l'assessore - Non da ultimo, proprio i ragazzi diventano guide-ciceroni per gli adulti alla scoperta di un patrimonio sconosciuto». Infatti i monumenti saranno studiati, analizzati e dove serve, verranno pure sollecitati interventi di restauro. I ragazzi dovranno anche fare conoscere il monumento fuori dalle mura scolastiche, alle persone del quartiere. E se il monumento in questione è la stessa scuola dove studiano (come nel caso del liceo classico Mamiani di Viale delle Milizie) apriranno le porte del loro istituto. Ecco perché si trasformeranno in ciceroni. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, Mirella Stampa Barracco, presidente Fondazione «Napoli Novantanove», Carmelina Camardo, responsabile scientifica del progetto. Nat. Pog.

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