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Banda di Cinecittà Si costituisce il capo Molisso

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IeriGiuseppe Molisso, 29 anni, si è costituito in carcere, completando la lista dei 40 arresti del maggio di quest'anno eseguiti sempre dai militari della sezione Anticrimine del Ros del colonnello Massimiliano Macilenti nell'ambito dell'operazione «Orfeo». Prima di Molisso i carabinieri di Castel Gandolfo avevano arrestato altre due primule rosse di Orfeo, Luca Fiorà, 34 anni, e Stefano Crescenzi, di 32. Molisso è ritenuto il pezzo da novanta, il capo dell'organizzazione formata per la maggior parte da gregari di Senese, da questa estate ai domiciliari in una clinica al Nomentano. Con l'arresto del boss campano le zone Cinecittà-Tuscolano-Laurentina sono rimaste senza un vero capo. I traffici illeciti erano gestiti dagli "eredi" del camorrista, ma senza avere più un leader con la caratura di Senese riconosciuta e rispettata da tutti. Così il gruppo ha cominciato a dividersi in due tronconi. Si sono scatenati i primi conflitti, una serie di gambizzazioni e tentati omicidi, spettacolari e terribili, con inseguimenti e sparatorie in strada, nascondimenti sotto le macchine in sosta e nei portoni di casa. Fatti di sangue durati dal 2008 fino al 2010. Una guerra interna tra Molisso e Gabriele Cipolloni. E sarebbe stato proprio lui a premere il grilletto per primo, dando il via a una scia di sangue. È scritto nell'ordinanza di maggio: alle 23 del 15 maggio 2008 il tentato omicidio di Paolo Abate, a mezzanotte e mezza del 30 agosto l'agguato allo stesso Giuseppe Molisso. E ancora: l'omicidio di Emanuele Zuini, alle 19.20 del 7 luglio dello stesso anno. La rappresaglia fu feroce. Cipolloni fu ferito all'1.20 del 4 aprile successivo, da una pioggia di fuoco esplosa dai killer vestiti da carabinieri che suonarono alla porta di casa. Cipolloni morì il giorno dopo in ospedale. Su questo e altri eventi i Ros proseguono le indagini per risalire ai responsabili. Fab. Dic.

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