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Democratici alle primarie

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«Ma senza fare drammi» Verso la sfida Bachelet-Gasbarra. Incognita Sassoli

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Senzal'unanimità sulle modalità d'elezionie, all'assemblea regionale dell'Ergife di ieri il commissario Chiti non ha potuto far altro che indire la consultazione popolare. Le primarie si celebreranno il 12 febbraio; entro il 3 dicembre andranno approvati i regolamenti e si dovrà insediare la commissione regionale per il congresso; entro il 10 dicembre dovranno essere depositate candidature e programmi. Dal 15 dicembre al 22 gennaio la prima fase delle consultazioni nei circoli. Entro il 26 gennaio si dovrà insediare la convenzione regionale. Domenica 12 si celebreranno le primarie aperte anche ai non tesserati. «In un quadro di crisi e malgoverno delle destre, l'elezione in assemblea avrebbe avuto un fondamento politico. Ma sarebbe servito un accordo unanime sulle procedure», ha spiegato Chiti. L'accordo non s'è trovato per una parte dei franceschiniani di AreaDem che s'è messa di traverso nonostante l'apertura del gruppo di Astorre e Daniela Valentini. Così tutti alle primarie, anche perché «nulla sarebbe stato peggio di un susseguirsi di ricorsi perché qualcuno riteneva violate le regole». Chiti ha poi chiesto di affrontare la scelta «senza drammatizzazioni, con consapevolezza e responsabilità». Al nuovo segretario il compito di preparare tornate elettorali importanti: Frosinone, Rieti e Civitavecchia in primavera. E, nel 2013, Roma. Sicuro candidato - a meno di una scesa in campo di Sassoli, ieri assente - è Bachelet che promette: «Non farò manifesti». Schivo sulla propria probabilissima candidatura è Gasbarra (che incassa l'appoggio del dalemiano Marroni): «Oggi è il giorno di Chiti, che va ringraziato per il grande lavoro fatto, complesso e difficile». Gasbarra, che con l'area cattolico popolare ha invocato per mesi in solitaria le primarie, si dice contento della decisione di Chiti: «Sarà una stagione bella. Dalle primarie partirà la grande riscossa per riconquistare Roma e la Regione». Il senatore cattolico popolare D'Ubaldo non risparmia critiche: «Chiti e Zingaretti sono responsabili di questo fallimento. Dopo 18 mesi di dittatura commissariale, il Pd è una macchina imballata: senza politica né gruppo dirigente. Si faranno davvero le primarie?», alludendo all'assemblea nazionale del 17 dicembre che potrebbe eliminarle per le cariche locali. Con l'incognita delle primarie per i parlamentari, rilanciate da Tocci e appoggiate da Bachelet, Montino e Gasbarra.

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