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Sospensioni 5 in condotta e niente gita

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Lapreside, ieri, ha incontrato i rappresentati di istituto e ha partecipato all'assemblea degli studenti che s'è svolta nelle prime due ore. È stata l'occasione per ripercorrere le tappe dell'intera vicenda. Il dirigente ha ricordato di aver concesso agli studenti più momenti assembleari di quelli previsti, di aver concesso ai rappresentanti degli studenti tre giorni di autogestione più uno di assemblea e di aver ceduto alla loro richiesta di farne 5. Poi all'improvviso c'è stato il cambio di programma: l'occupazione. Una decisione che aveva fortemente contrariato la preside. Lunedì i ragazzi si erano trattenuti nelle aule, poi la notizia ufficiale. Professori fuori, studenti dentro. E la successiva comunicazione (di prammatica) alle forze dell'ordine. Nessuno poteva prevedere che la situazione sarebbe degenerata in così breve tempo con il tentativo d'assalto mercoledì notte di quattro bulli «esterni» e il ferimento accidentale dei due ragazzi. Uno dei due, il sedicenne colpito dalle schegge, è ancora con gli occhi bendati. Durante l'assemblea di ieri è emersa anche la consapevolezza che molti dei ragazzi okkupanti non sanno la differenza tra autogestione e occupazione. Nè tantomeno che quest'ultima è un'azione illegale. Ciò spiegherebbe anche il motivo per cui molti genitori non se la sentono di punire i propri figlioli. Anche perché la maggior parte degli occupanti sono ragazzini di ginnasio (e non diciottenni). Un'altra metà di famiglie, invece, vuole una punizione esemplare. La preside ha annunciato che comunque non si farà più la gita annuale, che ai ragazzi toglierà la saletta dove si riunivano, il 5 in condotta nel primo trimestre ai tre rappresentanti degli studenti sui quali pendono anche 5 giorni di sospensione. Le punizioni devono ancora passare sotto il vaglio del consiglio di classe dei docenti che si riunirà lunedì pomeriggio. Nat. Pog.

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