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Maratoneti infuriati: «Dopo le feste del Pd, ora gli indignados»

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Alanciare il grido d'allarme è Franca Fiacconi, maratoneta, personal trainer, (ogni anno porta un centinaio di atleti alla maratona di New York) che si fa portavoce di cinquemila sportivi aficionados di Caracalla. «Non bastavano le feste del Pd che ci impediscono l'accesso durante l'estate - dice Franca - ora ci si mettono pure gli indignados accampati. Per carità capisco le ragioni di tutti ma non è giusto che a rimetterci siano persone che non c'entrano nulla». Ma loro stanno già là.. «Ci mancava solo questo. Caracalla è un posto dove ci si allena. Insomma lo si toglie allo sport. Ci sono tante zone dove ci si può accampare, come Circo Massimo o Villa Celimontana». Potrebbero dirvi la stessa cosa: andate a correre al Circo Massimo! «Nessuno ci va. È pieno di brecciolino ed è sotto il livello stradale: correre lì dà una sensazione di soffocamento». Che succede con le feste del Pd? «Quest'anno s'è toccato il fondo. Hanno recintato con griglie altissime e non ci si poteva allenare neanche di mattina. Impossibile, se non dopo trattative con la sicurezza, accedere all'unica fontanella (e bagno pubblico) esistente nell'area. Lo stadio, infatti, è chiuso in agosto. Luglio, agosto e settembre sono i mesi ideali per allenarsi. Caracalla straborda di gente, dai bambini agli anziani, alle donne in ansia per la prova-costume». Però ora si può correre nello stadio? «È aperto solo ai tesserati e poi non tutti gradiscono allenarsi lì. L'anello di Caracalla è perfetto perché c'è lo sterrato e anche l'asfalto. Non possiamo mica correre sui marciapiedi». Gli indignados probabilmente non le sanno tutte queste cose! «Ma è notorio che a Roma si va a correre a Caracalla. Questo è il paradiso dei maratoneti, ci sono i percorsi attrezzati! Quando sono stata a New York per la maratona li ho visti gli indignados accampati allo Zuccotti park. Quello è un posto come un altro, non davano fastidio a nessuno. Qui a Caracalla è un'altra cosa. È come se a New York decidessero di chiudere Central Park». Come è andata la maratona? «Sono arrivata al traguardo in tre ore e sette minuti». Un ultima domanda: i parchi della Capitale? «Non sono sicuri. Io stessa sono stata aggredita una volta a Villa Pamphili».

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