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Ma Renata dice no al taglio dei consiglieri

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Siamoalle solite. Così, la presidente della Regione, Renata Polverini, ha decisio, su mandato della giunta che ha votato all'unanimità di impugnare davanti alla Corte costituzionale «la legge nazionale 148 del 2011 (che ha convertito in legge il decreto 138 del governo recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), e il decreto legislativo 149 del 2011, sui Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a Regioni, Province e Comuni», riferisce una nota della Regione. In particolare, l'impugnativa si riferisce, per quanto riguarda la legge 148/2011, agli articoli 14 e 16 (riduzione del numero dei consiglieri e assessori regionali e riduzione costi della rappresentanza politica), 3 e 4 (Abrogazione delle indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attività economiche e adeguamento della disciplina dei servizi pubblici locali al referendum popolare e alla normativa dall'Unione europea). In ordine al decreto legislativo 149/2011 l'impugnativa riguarda gli articoli 1, 2, 3 e 7. «Si tratta di norme che appaiono gravemente lesive delle competenze che la Costituzione riserva alle Regioni - spiega la Polverini - con particolare riferimento agli articoli della Costituzione che disciplinano e tutelano tale autonomia, nonché del principio di leale collaborazione. Sia sulla legge 148 che sul decreto 149 la conferenza delle Regioni aveva sollevato forti perplessità, anche in audizione davanti alle commissioni parlamentari competenti, chiedendo lo stralcio di quelle norme. Di fronte al mantenimento di dispositivi su cui permangono fortissimi profili di incostituzionalità - conclude la governatrice - la Regione Lazio ha deciso di chiedere il giudizio della Consulta».

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