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Sugli equilibri delle correnti l'incognita Polverini

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Tantealla fine sono state le tessere presentate in via dell'Umiltà dalla presidente della Regione. Un risultato lusinghiero e per certi versi al di sopra delle aspettative, visto l'avvio in sordina del tesseramento per la governatrice, che, fino a pochi mesi fa neppure era iscritta al Pdl e pensava più a plasmare e far crescere la fondazione-movimento Città Nuove che non a un impegno all'interno del partito. La metamorfosi è iniziata in estate, dopo una tornata amministrativa che ha visto Città Nuove andare bene a Sora e Terracina, ma anche a Latina. Da settembre in poi la Polverini ha maturato quindi l'idea che la propria rivoluzione, più volte annunciata in campagna elettorale, non dovesse riguardare solo l'amministrazione, ma prevedere anche un contributo all'interno del Pdl. Ecco spiegata la scelta di impegnarsi attivamente e in prima persona nel tesseramento che porterà ai congressi provinciali e cittadini. La Polverini si è mossa nel solco di una campagna tradizionale, partendo dai territori e affidandosi a esponenti politici locali oltre che allo zoccolo duro ex Ugl: Ronghi, Zoroddu e Cetica. I numeri le hanno dato ragione: oltre 8.000 tessere a Roma, più di 11.000 nell'hinterland e 9.000 nelle altre province. Qualcuno fa notare che si tratta di numeri in linea con quelli delle maggiori correnti di riferimento, dietro solo a Rampelli e Sammarco e in linea o comunque di poco inferiori a quelli del sindaco Alemanno. E per un personaggio che fino a due anni fa faceva sindacato e non politica è un dato significativo. Ma chi sono gli uomini della Polverini? A coordinare il tesseramento sembra sia stato il sindaco di Marino Adriano Palozzi, il primo cittadino del Pdl più votato d'Italia alle scorse amministrative con oltre il 61% delle preferenze in un Comune grande come Monza, l'unico amministrato dal Pdl in provincia di Roma che non sia entrato in crisi. I casi Tivoli, Guidonia e Civitavecchia insegnano. Poi i consiglieri regionali Nicola Illuzzi, Maurizio Perazzolo, Angelo Miele, Alessandra Mandarelli. E ancora i presidenti delle Ater di Frosinone e Latina Di Stefano e Sciscione. Se, come si vocifera, a loro dovessero unirsi le 9.000 tessere di Francesco Aracri il risultato della Polverini assumerebbe i caratteri della straordinarietà. E, assodata la conferma di Sammarco a coordinatore romano, sarà difficile negare alla Polverini una segreteria. Peraltro con in dote un bel gruzzolo di tessere da pesare sul tavolo dei rapporti interni. D. D. M.

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