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Alemanno scuote il Pdl «Patrimoniale e primarie»

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Alle elezioni il centrodestra con un nuovo candidato

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Ilsindaco Alemanno si confessa a tutto tondo ai microfoni del Gr Parlamento e lo fa con la schiettezza che in questi giorni lo hanno visto replicare alle accuse del centrosinistra capitolino: «I temi che pongo - dice il primo cittadino - non nascono dalla volontà di rottamare nessuno ma da quella di un sindaco che parla al proprio schieramento politico ma che, prima di tutto, fa il sindaco. Faccio sentire la mia voce per i cittadini». Alemanno ribadisce che «il Pdl deve compiere la sua trasformazione per diventare un partito pienamente funzionante. Ho detto che sarebbe meglio se il Governo riuscisse a completare la legislatura e a governare dando risposte ai problemi ma, quando arriveremo alle elezioni, quello del centrodestra deve essere un nuovo candidato scelto con le primarie». Su tasse e crisi economica Alemanno è netto e si schiera dalla parte dei fautori della patrimoniale: «Una tassa patrimoniale non serve solo a fronteggiare l'emergenza ma a creare un riequilibrio della pressione fiscale. Il Paese deve avere un po' meno tasse sulle famiglie e sulle piccole e medie imprese e un pò di più sui patrimoni. Lo spostamento della pressione fiscale, ci permette di creare un fisco più positivo per lo sviluppo. Non è possibile che se uno ha un milione di euro e investe in un'impresa, paga molte tasse e se invece se lo tiene nel cassetto non paga nulla». Alemanno promuove poi la lettera inviata dal governo all'Ue («(impone già una tabella di marcia ambiziosa e, rispettandola, avremo già una disciplina economica molto forte. Il messaggio che deve arrivare all'Europa è quello di un governo che si è rimesso in movimento senza attendismi e blocchi politici o socio-economici e di una politica economica che affronta la crisi con grande energia») e rigetta l'ipotesi di un «partito dei sindaci»: «Una proposta l'abbiamo già formulata e per questo ci stiamo battendo: non c'è un partito dei sindaci ma l'Anci che sta lavorando per aprire tavoli di confronto con il governo, perché si arrivi, entro la fine dell'anno, ad una modifica della Manovra». Infine una battuta sul rottamatore del Pd, il collegha fiorentino Matteo Renzi: «Attenzione, perché Renzi sta facendo un'operazione politica molto più importante di quella generazionale, e cioè pone un problema serio al Pd: si sta contrapponendo al fatto che il suo partito si ritrovi a essere sempre più simile ai democratici di sinistra. Rispetto a Renzi ho il vantaggio di avere un segretario che ha 40 anni».Dan. Dim.

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