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Roma Capitale e Federalismo Dibattito alla Pisana

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Èquanto emerso nella sala Mechelli della Pisana nel corso del convegno «Federalismo fiscale e Roma Capitale: quali prospettive per il territorio» organizzato dalle associazioni Centro del Bivio e Naturasacra in collaborazione con la Presidenza del Consiglio Regionale. «Il federalismo - secondo il presidente dell'Aula Mario Abbruzzese - è uno strumento a disposizione delle Istituzioni per regolare la finanza pubblica in presenza di stati non centralizzati come il nostro, con una forte e radicata, anche storicamente, identità e autonomia regionale e locale. Roma Capitale non può essere trattata alla stessa stregua di un Comune qualunque. La Regione ha un rapporto particolare con la Capitale, una relazione di interdipendenza». Per il presidente della commissione speciale Federalismo Fiscale e Roma Capitale della Regione Marco Di Stefano «quella del federalismo è una grande riforma che cambierà i rapporti tra le istituzioni ma soprattutto tra cittadini e istituzioni. I trasferimenti puri e semplici dello Stato andranno a finire e saranno sostituiti da contributi indicizzati sui fabbisogni stimati e da imposte proprie. Con la conseguenza che moltissimi enti locali, anche Roma e la Regione Lazio, dovranno aumentare sensibilmente le tasse locali solo per riuscire a mantenere i livelli essenziali delle prestazioni e di assistenza ai cittadini». Per questo il federalismo «funzionerà solo se sarà associato a una politica equa che eviti di vessare le realtà locali maggiormente in difficoltà e sappia ripartire con criterio le risorse a disposizione. Serve una politica lucida e ragionata di riforma e riorganizzazione degli enti locali». Un tema toccato anche dal presidente dell'Arall Donato Robilotta. Mentre sul tema di Roma Capitale Di Stefano si dice scettico sul fatto che si arrivi al secondo decreto entro la scadenza del 21 novembre. Per Francesco Storace Roma Capitale deve prevedere «una riforma costituzionale» che renda Roma una città-Regione con poteri legislativi. Idea non condivisa dal presidente della commissione Affari Costituzionali Pietro Sbardella. Il presidente della commissione Riforme istituzionali della Provincia Piero Cucunato promette che Palazzo Valentini «farà la propria parte, anche attraverso l'audizione di giovedì prossimo», mentre il sindaco di Marino Adriano Palozzi ha puntato l'accento sull'aspetto economico lamentando i tagli «stringenti» agli enti più vicini ai cittadini. Il presidente del XVI Municipio Fabio Bellini ha lamentato lo svuotamento dei poteri dei minisindaci.

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