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Galan travolge Polverini Il Piano Casa a rischio

Renata Polverini

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Alla fine ha vinto Galan. O meglio ha vinto l'asse Galan-Giro che, insieme con il centrosinistra, è riuscito a dare un duro colpo alla legge più importante e incisiva realizzata sinora dalla Regione Lazio, vale a dire il Piano Casa. Il Consiglio dei ministri infatti ha impugnato, su proposta del ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan la legge regionale del Lazio n 10 del 2011. L'impugnativa non riguarderebbe il Piano Casa in sé per sé, bensì le norme che derogavano alle previsioni di divieto del piano paesaggistico (tra cui interventi in montagna e una serie di ampliamenti e completamenti di edifici pubblici e privati di tipo commerciale), quelle che derogavano alla legge Galasso sulle zone di interesse archeologico e quelle che omettevano di stabilire che il silenzio assenso nei condoni edilizi non vale per gli abusi su aree sottoposte a vincolo. Su queste eccezioni giudicherà ora la Corte costituzionale mentre per tutto il resto il Piano casa è di fatto operativo da oggi. Tutte da valutare, adesso, le conseguenze politiche di quanto accaduto negli ultimi giorni. La presidente della Regione, Renata Polverini in mattinata aveva detto: «Il Governo si assumerà la responsabilità della sua decisione, in sede tecnica abbiamo chiarito che il nostro piano casa rispetta la Costituzione, adesso la palla è in mano al presidente Berlusconi». Certamente in questo momento al premier serve più coesione nel governo e, considerata la minaccia di Galan addirittura di dimettersi se il Cdm non avesse accolto la sua impugnativa sul Piano Casa del Lazio, si è scelto il male minore. Il prezzo si pagherà tutto sul territorio. Così se Pd, Verdi, Federazione della Sinistra, Radicali, esultano, tra la maggioranza regna il silenzio glaciale. Nel pomeriggio, ancora prima della decisione all'interno del Cdm, un'assemblea di sindaci e amministratori locali presieduta dal senatore Domenico Gramazio, da Tommaso Luzzi e dal capogruppo del Pdl in Campidoglio Luca Gramazio, aveva già stigmatizzato il comportamento del ministro e alzato un muro di protezione intorno al Piano Casa. In serata una nota di tutti i coordinatori regionali, provinciali e cittadini del Pdl hanno espresso solidarietà alla Polverini, contrarietà e perplessità nel merito e nel metodo adottati dal ministro Galan. A raggelare sono soprattutto i rapporti con l'Udc. La paternità del Piano casa è tutta del vicepresidente della giunta Luciano Ciocchetti. E questo fa tremare ancora di più equilibri e poltrone.

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