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Firmato il patto Ci sarà anche l'albo

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Mala vera novità è la possibilità, per questi, di diventare attività di «pubblico interesse e utilità», una proposta fatta ieri dall'assessore alla cultura e al centro storico Dino Gasperini, che renderà effettivamente difficile eliminare negozi e attività di eccellenza della Capitale, molte dei quali strette dalla morsa del caro affitto e soffocate dalla grande distribuzione e dalla rivendita di prodotti di bassa qualità. Una tutela in due mosse, dunque, quella messa in campo dall'Amministrazione. La prima, il protocollo firmato oltre che da Alemanno anche dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e dal presidente dell'Associazione negozi storici di eccellenza, Stefano Pizzolato, punta a evitare con ogni mezzo possibile la chiusura delle attività storiche della Capitale. Ma poiché si entra nel delicato campo del libero mercato, di fatto il primo cittadino e il prefetto possono soltanto provare a mediare tra proprietario delle mura e affittuario, nel caso si dovesse arrivare allo sfratto. Mediazione di tutto rispetto, comunque, considerato che oltre al patto protocollare è in programma anche un tavolo di confronto tra le istituzioni e iniziative più dirette per evitare gli sfratti a fine locazione dei negozianti di eccellenza. La seconda mossa dell'Amministrazione Alemanno sembra poter essere però quella decisiva sul fronte tutela. A proporla è proprio Gasperini che si è fatto più volte portatore degli interessi dei negozi e delle botteghe storiche. «A breve sarà pronto anche l'albo dei negozi di eccellenza che consentirà una tutela specifica negli strumenti urbanistici». In che modo? «Riconoscendo a queste attività carattere di pubblico interesse e utilità», spiega Gasperini. Approvato l'albo, infatti, non sarà più possibile eliminare negozi e attività storiche d'eccellenza nelle trasformazioni edilizie che utilizzino accordi di programma o piani di recupero». L'accordo di ieri, firmato non a caso da Giolitti, storica gelateria di via degli Uffici del Vicario, nel cuore della Capitale, ha trovato la soddisfazione del sindaco che ha puntato sulla necessità di «salvaguardare negozi che hanno fatto grande Roma» e quella dell'assessore al commercio Davide Bordoni, che ha sottolineato come queste attività «non hanno soltanto un valore commerciale, ma sociale, perché si tramandano oramai, nella maggior parte dei casi, da generazioni». Dam. Ver.

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