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Non hanno retto le fogne. Tombini assolti

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Interventinon a casaccio. «Grazie alla mappatura e al monitoraggio tramite GPS - spiegano dall'Ama - terminato lo scorso anno, disponiamo dell'elenco completo di tutti i 400mila tombini e caditoie presenti in città e, soprattutto, di quelli che in caso di pioggia presentano problemi di allagamento e su cui, quindi, vengono effettuati regolarmente interventi straordinari di pulizia». Ecco spiegato perché i tombini ostruiti da foglie e polveri e chissà altro non sono imputabili per gli allagamenti di strade, scantinati, negozi dell'eccezionale nubifragio di ieri mattina. In pratica quei tombini e caditoie soggetti a intasamenti sono dei sorvegliati speciali da parte degli operatori. «Hanno una maggiore attenzione e dispongono di un servizio mirato che ne garantisce una maggiore pulizia, oltre alle operazioni di spazzamento quotidiano». In serata Ama lo ha ribadito: nessun intasamento per le foglie sulla strada perché «la presenza di foglie sul manto stradale è un fenomeno limitatissimo in questo periodo di clima pre-autunnale e per la costante opera di spazzamento quotidiana». Ma allora si potevano evitare il caos, gli allagamenti, le macchine impantanate? Sul banco degli imputati sale la rete fognaria. Dice l'assessore ai lavori pubblici Fabrizio Ghera: «Il Comune ha deciso di affidare ad Acea la parte idrica» dunque collettori e parti interne. Il problema, per l'assessore, è che «si può garantire la pulizia delle foglie da parte dell'Ama, ma se la rete non è in grado di assorbire l'acqua... E dove sono stati fatti interventi ci sono stati allagamenti: un problema di portata della rete». Ad ogni modo «Negli ultimi anni ci sono stati moltissimi lavori. Per i punti di maggior allagamento si è intervenuti con un programma di ricostruzione delle tubazioni lesionate dalle radici degli alberi» Inoltre «stiamo potenziando la rete fognaria soprattutto in periferia dove è maggiore la carenza delle infrastrutture per una spesa di 70 mln di euro».

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