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Servizi sociali. Costi standard nei 19 municipi

anziani

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Non succederà più che l'erba del vicino sia più verde. Almeno per quanto riguarda i servizi sociali erogati nei 19 Municipi romani. Una giungla dove si poteva passare da un minimo di 2mila euro a 12 mila per l'assistenza ai disabili, o da 4.500 a 19 mila per il solo fatto di abitare in un quartiere anziché in un altro. Una disparità percepita come una iattura inaccettabile da poveri (e nuovi poveri), anziani, disabili, stranieri e persone fragili. Acqua passata. Il nuovo piano regolatore sociale approvato dalla Giunta Alemanno introduce il «costo standard». E con esso ristabilisce «il principio di equità sociale» ha spiegato il vicesindaco Sveva Belviso, illustrando i principi cardine del nuovo Prs: abbattimento delle liste d'attesa del 30%, superamento dell'approccio assistenzialistico ed emergenziale degli interventi, servizi sulla persona, qualità degli interventi attraverso il monitoraggio di valutazione, ampliamento dell'offerta e della comunicazione sociale; aumento dell'efficienza del sistema attraverso una nuova organizzazione dei servizi. Ma per archiviare il Prs datato 2004 bisognerà aspettare la valutazione dei Municipi (hanno 30 giorni). Poi l'Aula Giulio Cesare. Rapporto Censis: un rapporto Censis sul sociale è la partenza; poi un ragionamento con la città durante gli Stati Generali a fine di febbraio. Così Roma si confronta con i problemi e le fragilità sociali sulla base di quattro macroazioni: l'attuazione del Piano regolatore sociale, certo, ma anche il quoziente familiare, le politiche bilaterali con il mondo del lavoro e la fondazione Roma Capitale Welfare onlus e la verifica degli effetti dei tagli sulle politiche sociali. «Da gennaio la manovra, se non sarà modificata, dispiegherà i suoi effetti - ha spiegato il sindaco di Roma Gianni Alemanno - e per questo convochiamo gli Stati Generali per coinvolgere la società civile». Piano regolatore sociale: 102 azioni con le quali si supera l'approccio assistenzialista nei confronti delle fragilità e che permettono di diminuire, a parità di spesa, 330milioni annui, le liste d'attesa del 20-30%. I servizi vengono erogati in risposta ai bisogni reali e senza sprechi. Quoziente familiare: o meglio "quoziente Roma". «Entro il mese di ottobre - ha spiegato l'assessore capitolino alla Famiglia Gianluigi De Palo - inizieranno i lavori del tavolo centrale che dovrà arrivare all'adeguamento al reddito Isee del costo dei servizi comunali come asili nido, mense scolastiche e tariffa sui rifiuti». La prima conferenza sulla famiglia e un piano di politiche che rispondano alle esigenze di sostegno dei nuclei familiari. A novembre presentato il "dossier famiglia", una fotografia della realtà romana. Politiche bilaterali: sono stati stanziati 2milioni di euro per la costituzione di un organismo integrativo per il welfare capitolino che avrà il compito di svolgere attività di monitoraggio e rivelazione delle situazioni economiche e sociali a rischio. Una struttura permanente nella quale siano presenti anche le parti sociali e che fornisca misure di sostegno come sgravi sulla Tia (tariffa rifiuti), un bonus per le famiglie più deboli, l'innalzamento della soglia di reddito per l'esenzione Irpef per gli anziani. Effetti dei tagli della manovra: Il Campidoglio avvierà uno studio sugli effetti che i tagli del Governo avranno sul sociale e sulla famiglia. Durante gli Stati Generali verrà presentata l'analisi effettuata.

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