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Rapinatori per noia Tre della Roma bene assaltano farmacia

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Testimone segna la targa dell'auto Era della sorella di uno dei liceali

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o.Poi sono fuggiti su uno scooter, risultato di proprietà di uno dei loro genitori. A poca distanza hanno incontrato l'altro minorenne a cui hanno consegnato lo scooter e la refurtiva dileguandosi a bordo dell'auto, una Golf, intestata allasorella di uno dei minori. I tre pensavano di averla fatta franca. Un testimone invece ha assistito all'assalto, ha visto due di loro col volto travisato da casco e passamontagna entrare nella farmacia, e ha segnato il numero di targa della vettura, consegnandolo poi ai carabinieri della stazione di Cecchignola una volta arrivati sul posto. Per gli investigatori trovare i rapinatori nelle proprie abitazioni è stato facile: hanno sequestrato le armi, gli accessori utilizzati dai tre per compiere la rapina, scooter e auto, e il bottino che è stato restituito al proprietario della farmacia. Dopo l'arresto su disposizione dell'autorità giudiziaria il 19enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione mentre i due minorenni sono stati affidati alle rispettive famiglie con l'obbligo della permanenza in casa, in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo. I ragazzi, liceali, incensurati, non hanno spiegato il motivo del gesto. Hanno detto che non si sono resi conto della gravità del fatto, non pensavano che fosse così grave, a sentire loro non immaginavano che la "bravata" a mano armata fosse un reato. Forse hanno pensato di vivere qualche brivido entrando mascherati e pronunciando la classica frase: «Fermi tutti, questa è una rapina». Ma chi è rimasto senza parole davvero sono stati i rispettivi genitori, tutti commercianti di Prati, uno in particolare titolare di una rivendita di giocattoli. L'altra sera hanno sentito suonare alla porta assieme alle parole di rito: «Carabinieri, aprite». Poi hanno ascoltato la storia alla quale non riuscivano a credere: i loro figli erano stati responsabili di una rapina, messa a segno quasi dall'altra parte di Roma, con una determinazione da criminali incalliti, dimostrando di aver pianificato le mosse con cura e senza lasciare niente al caso. I carabinieri della Compagnia Eur diretta dal maggiore Rino Coppola non si fermano qui. La noia da sola non può spiegare lo strappo di tre ragazzi per bene che all'improvviso decidono di fare i cattivi d'imitazione, armarsi di coltello e pistola (anche se finta) e razziare una farmacia, il bancomat dei predoni. Il sospetto dei militario e che la spiegazione probabilmente potrebbe essere un'altra. Potrebbe trattarrsi di una prova di coraggio nata nel proprio ambiente, decisa tra ragazzi per stabilire chi può oppure no vantarsi di avere coraggio simulando (ma nemmeno tanto) di essere rapinatori per una sera, per gioco, come se lo fosse davvero. In quell'area del Laurentino c'è una comitiva di giovani che si ritrova davanti a una pizzeria. E lì forse potrebbe essere stato deciso il piano.

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