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La Garbatella rivuole il mercato per non morire

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«Prima hanno tolto la sede dei vigili, poi la Asl e ora anche gli uffici del Municipio»

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Èpronto da dicembre. Ma resta chiuso. Sono nove anni che i residenti della Garbatella hanno perso il loro mercato in via Passino. E sono infuriati: «Prima ci hanno tolto la sede dei vigili urbani, poi quella dell'Ama e della Asl per il cambio del medico. Da ultimi gli uffici del Municipio in via degli Armatori che sono stati spostati prima dell'estate. Il "cuore" della Garbatella è stato dimenticato». Questa è la zona dei lotti attorno a cui è cresciuto il quartiere. Qui c'è la scuola Cesare Battisti dove è stata girata la fiction dei Cesaroni. Adesso i residenti sentono di avere perso piano piano tutti i servizi essenziali. Il mercato pronto da dieci mesi, ma chiuso, è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La vicenda del mercato di via Passino si trascina dal 2002, quando i proprietari dei banchi sono stati fatti trasferire sulla Circonvallazione Ostiense. Dovevano rimanerci massimo due anni. Invece sono ancora lì. Il Comune li ha già invitati a tornare nello storico mercato che è stato ristrutturato (le facciate esterne sono state completamente rifatte con i colori tipici dell'epoca). Ma gli operatori non ne vogliono sapere di traslocare nuovamente. Sono passati nove anni, e ormai i loro clienti si trovano tutti nella nuova zona: «Vorrebbe dire farci chiudere», sostengono. I residenti, da via delle Sette Chiese a via Passino, da via Guglielmotti a via Ansaldo, si sento beffati. Hanno un mercato pronto dove sono stati spesi 3 milioni e mezzo e non lo possono utilizzare. Bruno è drastico: «Se invece di ristrutturarlo, lo avvessere buttato giù e ci avessero fatto un bel giardino pubblico sarebbe sato meglio». Vincenzino Tarquini ha un alimentari proprio davanti al mercato ristrutturato: «Noi commercianti abbiamo perso molti clienti in questi anni. Ormai al ritorno del mercato ci abbiamo quasi rinunciato. Ma la circoscrizione speravamo proprio che non la spostassero. Abbiamo anche raccolto le firme, ma è stato inutile». Giulio Moriconi è proprietario del bar in via Giacomo Biga ed è pessimista: «Alla Garbatella le cose vanno in questo modo. Il trasferimento dei banchi doveva essere temporaneo e invece sono passati nove anni». L'assessore capitolino ai Lavori pubblici, Fabrizio Ghera, conferma: «I lavori sono ormai finiti da tempo e gli uffici del Municipio XI e del Dipartimento al Commercio hanno avviato le procedure amministrative per giungere quanto prima alla riapertura del mercato. Sono stati curati soprattutto gli aspetti della sicurezza, dell'accessibilità e del recupero dell'immagine originaria dell'edificio e della versatilità dell'impianto». Il presidente del Municipio, Andrea Catarci, ha confidato fino all'ultimo nella realizzazione di un altro mercato in via Capitan Bavastro. Poi ha capito che non sarebbe stato possibile e spiega: «Il ritorno dei banchi in via Passino è inevitabile». Però ritiene che siano necessari ulteriori lavori: «Ci sono carenze strutturali come due manufatti interni allo stato grezzo con tanto di pezzi in legno da cantiere ben visibili. Bisogna adeguare l'impianto elettrico, gli ascensori e i magazzini di stoccaggio delle merci. Interventi urgenti per completare l'opera». Dopo questi lavori, gli operatori che oggi si trovano sulla Circonvallazione Ostiense dovranno comunque tornare, perché ricorda ancora Catarci, «la Asl ha inviato alcune preoccupanti note in cui sottolinea l'inadeguatezza della sede provvisoria». Ma chi lavora e abita attorno allo storico mercato di via Passino, ha anche altri problemi. Come quello della carenza dei parcheggi. I lavori di ristrutturazione di largo delle Sette Chiese hanno mandato su tutte le furie gli esercenti che lavorano nella zona. «Da quando la carreggiata è stata ristretta per allargare i marciapiedi, i posti per le auto sono scomparsi e abbiamo perso la metà del lavoro - dice Mario Leandri, titolare di una tabaccheria - A suo tempo inviammo 600 firme al presidente Catarci, ma è stato inutile». Giuseppe Sciunzi ha un bar in largo delle Sette Chiese da decenni: «E ora mi toccherà chiudere. L'ultima mazzata è stato il trasferimento della circoscrizione. Mia moglie è anziana, non può andare nella nuova sede alla Montagnola che è troppo lontana». Gli fa eco Giorgia: «In questo quartiere ci sono molte persone anziane che non sanno dove andare per trovare servizi importanti. L'elenco è lungo: manca la Asl, la circoscrizione e il mercato. Nessuno pensa più alla Garbatella storica». «Ci hanno levato quasi tutto - aggiunge Loretta - Così stanno facendo morire il quartiere».

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