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Aggredita a 97 anni fa fuggire i banditi e muore in ospedale

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Iolanda Aquarone assalita nel giardino della sua villetta

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micaglieli ho dati i soldi che mi volevano rubare, deve ancora nascere chi mi comanda a me». È riuscita a mettere in fuga i due banditi che l'altra domenica l'hanno assalita mentre era nel giardino della sua villetta a due piani a «Poggio dell'Eucaliptus», un comprensorio di 190 villette immerse nel verde a Tor San Lorenzo, la casa al mare per molti romani. Ma quei delinquenti l'hanno massacrata di botte. «La nonna è stata presa a calci e pugni, l'hanno sfigurata» racconta la nipote Cristina. E Iolanda Aquarone Gambini, classe 1914, 97 anni suonati, e un futuro che lasciava sperare in tante altre primavere, è morta il 5 ottobre. Quattro giorni fa, 10 dopo la brutale aggressione avvenuta il 25 settembre. Il suo cuore ha smesso di battere all'ospedale di Aprilia, dove era arrivata a bordo di un'ambulanza del 118 col volto tumefatto ma lucida. Era stata lei, infatti, a raccontare cosa le era successo mentre verso le sei di pomeriggio, sola in casa (la badante romena in libera uscita) prendeva aria nel patio della sua villetta, dove abitava da 40 anni. E sempre lei si era vantata con i medici di come fosse stata brava ad azionare l'allarme facendo suonare la sirena. «Quei due volevano rapinarla, lei si è opposta, le hanno spaccato il naso, la mandibola e due costole - racconta la nipote Cristina Gambini, 44 anni, che abita a Ostia - Ma la nonna con il suo carattere forte avrebbe superato anche questo choc se le avesse retto il fisico. La ferocia di quei banditi, però, ha spezzato il delicato equilibrio che tiene in vita gli anziani». Ieri, l'autopsia nell'ospedale di Anzio, confermerà se il decesso della nonnina quasi centenaria è stato causato dall'aggressione. Cosa è successo lo racconta Cristina. «Nonna ci ha detto che domenica 25 settembre, verso le sei del pomeriggio era in giardino, al telefono con mio padre, Roberto, che abita a Torino e in questi giorni è immobilizzato, reduce da un intervento chirurgico. Due uomini, entrati in giardino, le sferrano pugni e calci. Papà la sente gridare - continua Cristina - mentre i due la minacciano intimandole di darle i soldi. Ma nonna, non so come, ci ha detto di essere riuscita ad arrivare nello stanzino, e ad azionare l'allarme. E i due banditi sono fuggiti». Sotto choc il comprensorio Poggio dell'Eucaliptus. «Ci conosciamo tutti, Iolanda era la veterana, abitava qui da 40 anni, l'avevamo fatta socia onoraria della cooperativa «Il poggio» che gestisce il bar e il ristorante» dice commosso Giuseppe Bruno, per 9 anni presidente del Consorzio. «Una fine assurda - per Manlio Zanotti, 85 anni, residente a Roma e anche lui proprietario di una casa in via Tevere - carabinieri e polizia devono prendere i colpevoli: un'aggressione simile mette a rischio la sicurezza di centinaia di famiglie, so che il Comune di Ardea si costituirà parte civile se li prendono». Martedì i funerali nella chiesa di Tor San Lorenzo.

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