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La Lista Polverini si dimezza Blitz per "cacciare" Brozzi

Mario Brozzi

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Non c'è pace alla Pisana. Dopo il terremoto delle nomine potrebbe arrivare lo tsunami in Consiglio regionale. Il "blitz" per sostituire il capogruppo della Lista Polverini, Mario Brozzi, domenica scorsa, è andato male ma ciò non esclude che nel fine settimana la governatrice ci "riprovi" con successo. Alla Pisana è già totonomine per il nuovo capogruppo che vede in pole position Angelo Miele. La rimozione di Brozzi, tuttavia, potrebbe costare cara alla Polverini: almeno quattro consiglieri sarebbero già pronti a lasciare la sua Lista. Una mossa coraggiosa dunque che, se da una parte vedrebbe la governatrice contare su un gruppo più compatto, dall'altra i numeri farebbero perdere peso al quello che ormai si configura sempre più come un partito politico e non una lista civica. Al di là delle strategie di gruppi e consiglieri, gli uffici della Pisana sono tuttavia concentrati sul «papocchio» delle nomine. A tremare è il Corecom, il comitato regionale per le comunicazioni. Nominato nel 2008 dalla maggioranza di centrosinistra, i membri del Cda avrebbero alcune incompatibilità. Un fatto noto a molti ma che curiosamente non ha destato interesse. Almeno fino a ieri, quando la presidente della commissione Cultura, Veronica Cappellaro, ha annunciato un'interrogazione urgente «affinché l'Ufficio di presidenza verifichi la fondatezza della notizia e, se il caso, prenda dovuti e immediati provvedimenti». Difficile dunque che l'attuale Cda del Corecom resti fino alla scadenza del 2013. Per quanto riguarda invece le già contestate nomine (ancora da ufficializzare in Gazzetta) dei Cda di Ater, Arsial e Aremol, in effetti la lettera di invito ai gruppi a designare candidati è stata scritta dal presidente Abbruzzese il 13 luglio 2011 e protocollata il giorno dopo. Oggetto dello studio dei tecnici è ora proprio la data: il bando pubblico delle Ater, ad esempio, è scaduto il 22 dicembre 2010. Gli articoli 80, 81 e 82 del regolamento, che disciplinano nomine e designazioni di competenza del Consiglio regionale non specificano se la richiesta ai gruppi debba coincidere con i termini del bando. Un passaggio tecnico fondamentale per non incorrere in ricorsi (che pure ci saranno). I curriculum dei nominati, (alcuni ancora risulterebbero non allegati alla documentazione) devono contenere i requisiti professionali, titoli di studio affini, competenze tecnico-amministrative correlate agli specifici compiti dell'ente e precedenti esperienze manageriali in settori affini. Saranno tutti come regolamento impone?

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