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A scuola leccornie lumbard e Gianni rinnega la polenta

Gianni Alemanno

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A pranzo con i bimbi della scuola dell'infanzia e primaria G. Ronconi di via Pietro Antonio Micheli 21, al secondo municipio. L'assessore capitolino alla Famiglia e Scuola Gianluigi De Palo ha voluto festeggiare così la «stagione 2011-2012» dei menu regionali nelle scuole della Capitale. Quello di ieri dedicato alla Lombardia ha ottenuto il massimo di gradimento dei piccoli commensali: risotto allo zafferano, cotoletta alla milanese e insalata mista. Le pietanze lumbard, per eccellenza, sono tradizionalmente al top delle preferenze dei bambini (non solo romani). Non andò così liscia con i menu del Veneto: polenta gratinata e pasticcio di manzo. Centinaia di fette di polenta furono rimandate al mittente. Anche se non ci sono statistiche al proposito, successe proprio così. La polenta, che è anche una specialità lombarda, sancì pure la riappacificazione tra Bossi e Alemanno a piazza Montecitorio dopo la bufera scatenata dalla frase infelice pronunciata sui romani dal leader leghista. Quel pranzo all'aperto (dove i padroni di casa avevano portato rigatoni al sugo di coda alla vaccinara e nettare dei Castelli) finì a tarallucci e vino, baci e abbracci. Ma, in effetti, si trattò solo di una tregua. Ecco perché ieri mentre, per fatal combinazione, i bimbi della Capitale onoravano la tavola della tradizione lombarda insieme all'assessore De Palo, il sindaoo Alemanno affermava in un'intervista a Radio Ies che «non avrebbe mai rifatto il pranzo con Bossi». Quella polenta si rivelò indigesta: «Il tentativo di accordo con la Lega Nord è palesamente fallito». Non la pensa invece così il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, che quel giorno fu immortalata mentre imboccava un rigatone al Senatur. Interpellata sulla posizione del sindaco la governatrice ha detto: «Io nella mia vita rifarei tutto, poi se una cosa non mi ha portato bene cerco di non rifarla, ma non rinnego mai niente». Sono solo schermaglie politiche, lontane anni luce dai lindi refettori vocianti e odorosi di sugo delle scuole nei quali, invece, i menu regionali rappresentano una grande occasione. «I nostri bambini - ha infatti commentato De Palo - hanno un grande privilegio: quello di poter scoprire, attraverso un percorso tra i sapori, le tradizioni gastronomiche delle regioni italiane. Questo significa educare le nuove generazioni a conoscere e quindi ad amare ciò che di buono e di bello c'è nel nostro Paese». Semplicemente ad amarlo tutto, da Nord a Sud

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