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Ignazio Marino attacca «Situazione gravissima Bisogna agire subito»

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Pomodella discordia, il caso tubercolosi scoppiato al Gemelli. «Nonostante ciò che sostiene la presidente Renata Polverini, quanto accaduto al Policlinico è scientificamente una "epidemia di contagi nosocomiale". Proprio per questo serve un decreto urgente della Regione Lazio che preveda l'obbligo per tutti gli operatori dei reparti ad alto rischio, in tutti gli ospedali e in tutte le strutture sanitarie private, dello screening per la tubercolosi ogni anno: un semplice test che garantisce che il personale sanitario a cui ci affidiamo non sia portatore di questo bacillo», afferma Ignazio Marino. Che aggiunge: «Che senso ha attendere il rientro dalla pausa estiva di tutti gli organismi competenti in questa vicenda e, in primis, del ministro della Salute? Gli strumenti di prevenzione esistono e non c'è certo bisogno di convegni scientifici o riunioni politiche per attuarli con diligenza anche nel Lazio». Marino si chiede come sia stato possibile che «in un ospedale italiano, e soprattutto in una struttura ritenuta d'eccellenza come il policlinico Agostino Gemelli, non ci si sia resi conto in tempo che un'infermiera era ammalata di tubercolosi? Che tipo di sorveglianza infettivologica esisteva per controllare il personale sanitario? Quale protocollo annuale veniva seguito? Un numero così alto di contagi potrebbe essere comprensibile in Rwanda o nella Repubblica Democratica del Congo, dove purtroppo la tbc è molto diffusa, non a Roma». Quella che comicia oggi è una settimana decisiva per l'inchiesta sulla Tbc. Entro domani, infatti, i carabinieri del Nas dovranno depositare i risultati degli esame svolti nell'ospedale dove sono stati riscontrati 115 neonati risultati positivi al test della tubercolosi. Dopo aver esaminato le carte, la procura deciderà chi iscrivere sul registro degli indagati.

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