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«Ostia Beach» tormentone coatto

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Ilborgataro di turno, canottabianca, tatuaggi bene in vista, muscoli scolpiti e cervello grande come una nocciolina canta alla bella turno il tormentone dell'estate. La parodia, ideata da Radio Globo, della hit di Alexandra Stan. Parodia con tanto di video che inizia con primo piano sulla minigonna leopardata della fidanzata-tipo del borgataro. Quella da «portare» a Ostia, per farle credere di essere una pricipessa anche se non sa «spiccicare» neppure una parola in italiano. Parla solo romanesco (ma non quello di Trilussa, ahimé!) masticando perennemente un chewing gum (diciamo pure «'na gomma») e allisciando con le mani la ribelle chioma nera che il vento impietoso le sbatte in faccia. Dimostrando che il «mollettone» d'ordinanza della borgatara doc non è servito a fermare gli incolti capelli. Capelli rasati quasi a zero, invece, per lui. Da vero macho. Costretto però ad eseguire senza protestare le di lei richieste a partire dal nanosecondo in cui «monta» in macchina. «Daje amò, gira de qua, supera er tir», canta lei su YouTube, dove il video trash è ultracliccato. Un fenomeno così trascinante che anche la Ego Italy, l'etichetta discografica che detiene i diritti di «Mr. Saxo Beat», la hit che è stata parodiata, anzichè protestare ha cavalcato il fenomeno. Ha messo il filmato sul proprio canale ufficiale contribuendo così a far salire il numero di visualizzazioni sul web e al contempo ottenere ricavi. Ventimila i navigatori che l'hanno visualizzata in questo modo e tre milioni e mezzo quelli che hanno cliccato una delle tante versioni online di Ostia Beach. «Il successo vero e più bello è sempre quello che arriva inaspettato», sorride Maurizio Paniconi, uno degli autori della canzone. Dopo averla sentita, Max Animazione, società specializzata in intrattenimento creativo, ha realizzato il cortometraggio che narra la giornata al mare della coppia di «coatti». Come a Roma vengono definiti i borgatari. Costretti a vivere in periferia, supportati da scarsa cultura e da sicura arroganza. Sono ridicoli, e quindi divertenti per lo stereotipo che rappresentano e che i veri romani, invece, aborrono. Sui social network il pezzo gira da settimane ed è diventato anche una suoneria per telefoni cellulari. E chissà se il protagonista e ideatore del cortometraggio, Massimiliano Coco, non abbia trovato una nuova strada, quella cinematografica! «Ho fatto un provino, c'erano altre persone, ma speriamo di essere stato bravo», spiega. Per chi a Ostia vive nella coppia di coatti ritrova putroppo il desolante panorama umano che vomitato dalle borgate sulla maggior parte delle spiagge. Non su tutte per fortuna. Però l'invasione dei ragazzotti bicipiti lucidi e zero neuroni è innegabile. Un'invasione che ha spazzato via la Roma bene dal Lido. Nessuno vuol ritrovarsi i rumorosi coatti per vicini di ombrellone. E poi li avete visti i degni compari a ballar come orsi sulla sabbia? «Ahò, scotta», è l'unica frase che riescono a pronunciare. Ale. Zav.

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