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Ecco come il virus si trasmette

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1)Il veicolo di contagio sono le cosidette goccioline di Flugge, microgocce di saliva in grado di rimanere sospese in aria e di veicolare, dispersi in aerosol, agenti infettivi di numerose malattie. Se la persona infettata ha nei polmoni questa forma cavitaria aperta, cioè cavernette che comunicano con l'esterno tramite i bronchi, allora tossendo o parlando a una distanza di 15 centimetri o anche respirando può veicolare l'infezione. 2) C'è sempre un equilibrio tra agente infettante e soggetto ricevente, dipende da molti fattori per esempio se si è predisposti dal punto di vista respiratorio ad ammalarsi, se si hanno le difese immunitarie in forma, ma anche un soggetto immunocompetente può essere contagiato. 3) In genere in tutti i reparti, a maggior ragione in quelli di neonatologia, ci sono i controlli periodici del personale e tutta una serie di misure preventive più o meno accentuate a seconda del reparto; un nido richiede molte accortezze ma meno di una terapia intensiva neonatale. 4) L'importante è che una volta che venga alla luce un caso di tubercolosi tra il personale ospedaliero si adottino, come è stato fatto prontamente al Gemelli, tutte le misure di sicurezza e di controllo per scoprire eventuali contagi e procedere prontamente alle cure evitando che il contagio si estenda oltre. In questo modo - ricordiamo che la tubercolosi risponde ai farmaci nella stragrande maggioranza dei casi - non c'è pericolo per la salute pubblica.

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