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Allarme bomba. Paura al Colosseo

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L'allarmeera falso. Ma la paura è stata autentica. Per un paio d'ore si è temuto che il Colosseo, in una domenica di piena estate e di massiccio afflusso turistico, fosse diventato l'obiettivo di ignoti terroristi. Un barattolo, infatti, è stato trovato sotto uno degli archi del monumento simbolo della Capitale e del Belpaese. Dal contenitore spuntavano due fili che sembravano micce. È scattato subito l'allerta-bomba e sul posto sono intervenuti immediatamente vigili del fuoco e forze dell'ordine, mentre i turisti venivano fatti evacuare. Ma più tardi si è scoperto che non si trattava di un ordigno e la situazione è tornata alla normalità. Erano le cinque del pomeriggio quando un volontario della Protezione civile ha notato l'oggetto. «Stavo facendo un controllo di routine quando mi sono accorto che, all'interno di una buca di circa un metro, lungo il percorso dei turisti, c'era un barattolo di latta grande come quello dei pomodori, con del nastro argentato e due fili neri che spuntavano - ha raccontato Antonio Mastromarino - Ho subito capito che poteva trattarsi di una bomba e mi sono preoccupato. Ho avvisato i custodi, che sono immediatamente arrivati sul posto. Quell'oggetto si trovava sul primo anello del Colosseo, al di là di una transenna. Potrebbe essere stato gettato da qualcuno, ma non si sa quando. Forse anche ieri - ha spiegato Mastromarino, che lavora per l'associazione "Roma Alfa 10" - Il percorso per arrivare al punto dove è stato trovato è molto breve: si entra nel Colosseo, si gira a destra e si va sul primo anello. A trenta metri da una croce c'è la buca dove è stato trovato il falso ordigno». Dopo il ritrovamento dagli altoparlanti è stato comunicato agli oltre mille turisti che si trovavano nell'Anfiteatro di avviarsi verso le uscite perché il Colosseo doveva chiudere. Molti hanno protestato, mentre la zona veniva isolata. Verso le 18,30 «l'oggetto sospetto» è stato fatto brillare dagli artificieri dei carabinieri. Successivi accertamenti tecnici hanno permesso di stabilire che conteneva acquaragia, era riempito a metà e aveva una batteria da nove volts da cui fuoriuscivano due fili elettrici. Per i carabinieri non poteva né incendiarsi, né esplodere. Ma è bastato a scatenare il panico in una tranquilla domenica di mezza estate.

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