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Una donna ai vertici dell'Ama

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Unpasso, o meglio, un tassello decisivo per Alemanno che si gioca non poco col nuovo assetto della seconda municipalizzata più importante della capitale. Un'operazione, a dire il vero, partita non proprio benissimo con l'ormai accertata uscita del presidente Marco Daniele Clarke e l'amministratore delegato Franco Panzironi. Non solo perché al di là delle polemiche, dopo anni di passivo hanno riportato il bilancio Ama in attivo ma anche perché sarà difficile speigare alla «pancia» del centrodestra l'uscita del "fedelissimo" di Alemanno proprio quandi i manifesti del Pd che in questi giorni ricoprono la città incitano il sindaco proprio a cacciare Panzironi. Conti, questi, che si faranno a stanze chiuse. Per quanto riguarda invece la composizione del nuovo Cda le uniche certezze al momento riguardano l'entrata di Salvatore Cappello, l'ex direttore generale dell'azienda dei rifiuti di Milano come amministratore delegato e due posti riservati all'opposizione. Uno all'Udc e uno al Pd. A quest'ultimo però si sarebbe chiesto il nome di una donna e tra i corridoi di Palazzo Senatorio circola quello di Ivana della Portella, ex consigliera comunale ed ex presidente della Commissione Ambiente. La quadra più difficile tuttavia sembra quella per la presidenza. L'offerta ai «gabbiani» di Rampelli sarebbe stata, al momento, respinta al mittente. Tuttavia i margini di trattativa per ricucire con una delle correnti più influenti degli ex An ancora ci sarebbero, almeno fino al 9 agosto, giorno della seconda convocazione dell'assemblea dei soci Ama con all'ordine dei lavori la nomina del Consiglio di amministrazione. Mentre si tessono le fila della politica per decidere la nuova cabina di regia di Ama, ieri un incontro tra Alemanno e i sindacati è riuscito almeno a sedare un po' gli animi con la firma di un protocollo di intesa che verrà poi sottoposto al nuovo Cda. «La cosa positiva di questo protocollo è che l'Ama resta pubblica al 100% - dice il segretario regionale della Cgil, Eugenio Stanziale - siamo soddisfatti perché l'accordo scongiura definitivamente le privatizzazioni e anche perché c'è un impegno sulla chiusura del ciclo dei rifiuti. Rimane in sospeso la questione della raccolta differenziata porta a porta». Soddisfatto anche il segretario della Cisl di Roma, Pierangelo Mancini, che aggiunge: «Riteniamo importante anche l'impegno dell'amministrazione per un ingresso di Ama nella proprietà e gestione dei futuri impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Questo significa anche un incremento occupazionale». Soddisfatto proprio per l'impegno «sulla stabilizzazione del personale precario - aggiunge Alessandro Bonfigli segretario regionale Cisl Lazio - vale a dire circa 250 lavoratori. Per questo, e altro, ci riserviamo di firmare l'accordo all'insediamento del nuovo Cda». Sus. Nov.

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