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La giornata era cominciata con cauto ottimismo

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Dopola maratona dell'altro giorno conclusa a tarda notte con l'approvazione dell'articolo tre (su 19), le ultime voci sul Piano Casa lo davano per approvato per questa notte o, al massimo nella giornata di oggi. Nonostante emendamenti, subemendamenti e, soprattutto, colpi bassi. Intorno all'ora di pranzo, invece accade l'imprevedibile. «Ci sono evidenti casi di incostituzionalità nel Piano Casa della Regione Lazio. Di fatto fanno un condono in aree vincolate, ma il condono è una materia nazionale». A parlare non è un esponente dell'opposizione ma il ministro Pdl dei Beni culturali Giancarlo Galan quando il dibattito e il voto sul Piano Casa è al giro di boa definitivo. «Il ruolo di qualsiasi ministro dei Beni culturali - ha proseguito - è quello di tutelare il patrimonio culturale, questa legge tende a svilirlo e a indebolirlo. Su 162 chilometri di litorale laziale sono state avanzati 45 permessi per realizzare nuovi porti. Io sono dalla parte della difesa delle coste e del Paese». Furiosa la reazione della presidente della Regione Renata Polverini che prima telefona e poi scrive al premier Berlusconi dopo una riunione straordinaria della giunta in cui lo si invita a «ripristinare le corrette relazioni istituzionali, un attacco inaudito al libero esercizio della potestà legislativa e della sovranità democratica che appartengono al Consiglio Regionale del Lazio». Nella missiva al Presidente del Consiglio si chiedono «adeguati atti in grado di ristabilire corrette relazioni istituzionali tra il Governo e la Regione Lazio». Non solo. Tutti gli assessori, all'unanimità hanno stigmatizzato «le dichiarazioni del ministro Galan che costituiscono un attacco inaudito e inconcepibile al libero esercizio della potestà legislativa e della sovranità democratica che appartengono al Consiglio Regionale. Il Ministro ha posto in essere un'inaccettabile interferenza rispetto alle prerogative costituzionalmente garantite alla Regione Lazio, con un atteggiamento che per la sua gravità non ha precedenti. Risulta quanto mai singolare - aggiunge la nota della giunta - che un Ministro della Repubblica anticipi una valutazione che spetta al Ministro per gli Affari regionali e un giudizio che compete esclusivamente al Consiglio dei Ministri». Un concetto ribadito poco prima dallo stesso vice presidente del Lazio e assessore all'Urbanistica, Luciano Ciocchetti: «Sono certo che il parere espresso sulla legge in discussione in Consiglio Regionale del Lazio, dal ministro Galan, sia stato dato, probabilmente, su informazioni sbagliate. Sarebbe meglio esprimere giudizi così importati dopo una attenta lettura del testo definitivo». All'interno del Pdl scoppia un vero e proprio parapiglia, anche perché in molti sono convinti che dietro le parole del ministro ci sia il sottosegretario Francesco Giro, da sempre attento alle questioni della Capitale e del Lazio. Al punto tale che diversi esponenti del partito parlando tra loro, forse presi da lapsus freudiani, parlano delle dichiarazioni di «Giro» e non di Galan. Eppure, tutto lo stato maggiore del Pdl fa quadrato intorno alla Polverini, al partito, al rispetto delle istituzioni e a un accordo, quello sul piano casa che significa garantisce la maggioranza del governo regionale in un momento non semplice. Così, il coordinatore Pdl del Lazio, Vincenzo Piso si dice «quantomeno perplesso rispetto alle parole del ministro che gettano ombre sinistre su un provvedimento che nessuno può aver visionato nella sua interezza poiché non ancora approvato e, a quanto ci è dato sapere al Ministero per i Beni e le Attività Culturali non è ancora stata aggiunta la competenza alle Attività Precognitive». Anche il vice di Piso, Alfredo Pallone giudica «strano che il ministro abbia già espresso un giudizio definitivo e così negativo mentre è in atto un dibattito acceso in cui le opposizioni hanno mostrato posizioni di chiusura e particolarmente ideologizzate nei confronti di una legge fortemente voluta dal presidente Berlusconi». Critico anche il coordinatore romano Gianni Sammarco: «Prima di intervenire sul Piano Casa il ministro Galan dovrebbe attenderne l'approvazione definitiva. Giudico quanto meno precipitose le accuse di incostituzionalità su un tema che attiene all'autonomia legislativa del Consiglio regionale del Lazio. Conoscendo la serietà e la competenza del ministro è probabile che sia stato informato male». Superfluo rilevare i commenti di Pd, Idv, Verdi, Sel e Federazione Sinistra tutti, ovviamente, a favore di Galan. Un maximendamento di giunta salverà comunque il Piano Casa. E il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto rassicura: «Come per ogni legge regionale, anche per il Piano Casa del Lazio, il Governo valuterà nel merito solo dopo la sua approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale». Le conseguenze politiche di quanto accaduto ieri invece verranno certamente portate all'attenzione del segretario Pdl Angiolino Alfano.

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