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Costretti a emigrare per curarsi

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Sonooltre quattromila - per la precisione 4.031 - i cittadini del Lazio che sono costretti a emigrare in altre regioni per sottoporsi alla Pet (la tomografia a emissione di positroni), un esame diagnostico fondamentale capace di scandagliare ogni parte del corpo e molto utilizzato soprattutto per evidenziare tumori o per patologie cardiologiche e neurologiche. Nel Lazio è possibile sottoporsi a questo esame in sole 5 strutture ospedaliere (Gemelli, Sant'Andrea, Tor Vergata e, dal 2010, a Latina e all'Ifo Regina Elena). Nel 2010 nella nostra regione sono state effettuate 15.159 Pet (l'86% delle quali per pazienti residenti nel Lazio e il 13% per i persone provenienti da altre Regioni per un volume di 15 milioni di euro), un dato nettamente superiore al 2009 (9.628) e al 2008 (9.639). Tuttavia non ancora sufifciente a soddisfare tutta la richiesta. Nel 2009 infatti sono stati 3.855 gli esami effettuati in altre Regioni per pazienti provienti dal Lazio per un valore economico di quasi 4,2 milioni di euro che il Lazio ha dovuto pagare per le Pet effettuate in altre Regioni su propri pazienti. Una cifra ancora superiore per il 2010, quando i cittadini costretti a emigrare per sottoporsi all'esame diagnostico sono stati, come detto, 4.031, per un esborso superiore ai 5 milioni di euro. La Regione maggiormente interessate dalla mobilità passiva è la Campania (1.830 Pet effettuate su pazienti provienti dal Lazio), seguita da Molise (711), Umbria (458), Lombardia (451), Emilia Romagna (293) e Toscana 134). Duro il commento del consigliere regionale del Pd Enzo Foschi: «Nonostante l'aumento di produttività di tutti gli impianti di tomografia presenti nel Lazio, oltre 4000 persone, per ottenere la prestazione si rivolgono a strutture fuori regione. A trarre vantaggio da questo affare (ogni esame Pet costa oltre 1000 euro), sono sopratutto struture della Regione Campania. L'offerta non è adeguata, San Camillo e Umberto I sono sprovvisti di questa attrezzatura. Siamo di fronte ad un paradosso inaccettabile: si costringono migliaia di cittadini ad emigrare per curarsi e si contribuisce ai bilanci delle altre Regioni mentre i nostri bilanci fanno acqua da tutte le parti. La Polverini intervenga».

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