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Matteoli sul Gra «Pedaggi inevitabili» Il Pd: l'avevamo detto

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.Tradotto: su Gra e Roma-Fiumicino si pagherà il pedaggio. A fugare ogni dubbio e a confermare l'ovvio - basta leggere leggi e atti parlamentari - è il ministro dei Trasporti Altero Matteoli: «Il Parlamento ha votato una legge, fino a che è in vigore abbiamo l'obbligo di rispettarla. A seconda del tipo di strada che di volta in volta ci troviamo davanti dovremmo fare delle valutazioni per individuare delle agevolazioni per chi le utilizza quotidianamente». Insomma, se il pedaggio ancora non è stato introdotto è perché il governo deve varare il decreto attuativo che deve stabilire le modalità di pagamento e i criteri (a chilometro o a forfait). E mentre il presidente dell'Anas Ciucci ribadisce: «Noi siamo pronti ad applicare la legge secondo le modalità che verranno indicate», la deputata Pdl Barbara Saltamartini esulta: «Dal ministro è arrivato un segnale importante. Matteoli ha ribadito che un apposito Dpcm fisserà i criteri e le modalità di introduzione dei pedaggi nel rispetto non solo della legge nazionale ma anche dell'odg approvato il 21 giugno». Viene da chiedersi: dov'è la notizia? Qual è il segnale importante dato da Matteoli, che non ha fatto altro se non scoprire l'acqua calda? I romani non pagheranno il Gra, tutti gli altri sì, come prevede una legge dello Stato. Semmai il problema è la legge, come giustamente rileva Mario Baccini (Pdl), che ha annunciato di aver presentato una proposta di legge per abolire i pedaggi. Quest sì l'unico strumento per fermarli. Intanto il presidente della Provincia Zingaretti annuncia di voler adire ancora il Tar, incamerando il plauso della governatrice Polverini: «Sosterremo il nuovo ricorso della Provincia». Intanto l'opposizione attacca. Per il deputato Pd Enrico Gasbarra «Roma è stata trasformata in un bancomat. Il ministro Matteoli conferma quanto il Pd dice dice da tempo. I pedaggi sono previsti dalla legge che ha voluto e approvato questo governo con il pieno sostegno dei parlamentari Pdl, anche romani, che hanno obbedito a Tremonti. Alemanno non tutela la Capitale. Non resta che il ricorso al Tar». Per il capogruppo Api in Consiglio regionale Mario Mei invece «Polverini e Alemanno urlano alla luna», mentre per il vicepresidente della Pisana Bruno Astorre (Pd) «la legge non è il Vangelo, Alemanno fermi la sua maggioranza». Il capogruppo Fli in Regione Francesco Pasquali invita a finirla «con il gioco delle tre carte». Duro anche il deputato Michele Meta (Pd): «I pedaggi servono solo per fare cassa (circa 70 milioni di euro l'anno solo per il Gra ndr), basta prendere in giro i cittadini». Il capogruppo de La Destra in Campidoglio Dario Rossin invece ha presentato una mozione in Aula Giulio Cesare per obbligare il sindaco a impegnarsi contro l'introduzione dei pedaggi.

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