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Roma, massacrato dopo il concerto

Via Leonina, i luoghi dell'aggressione ai danni di Alberto Bonanni (nella combo in una foto tratta dal suo profilo Facebook) a Rione Monti (Foto Gmt)

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Massacrato, preso a calci e pugni e infine tramortito con un casco. È in gravissime condizioni Alberto Bonanni, 29 anni, romano, picchiato selvaggiamente da un gruppo di giovani lo scorso 25 giugno e ricoverato all'ospedale San Giovanni di Roma. Due, al momento, le persone arrestate: si tratta di due giovani, entrambi romani di 21 anni, Carmine D'Alise e Christian Perozzi. Futili i motivi dell'aggressione: potrebbe essere partita a causa di schiamazzi o, come riferiscono gli inquirenti, "per la voglia dei due giovani di marcare il territorio". La dinamica ancora non è molto chiara.   LA DINAMICA È la sera di sabato 25 e la notte del 26. Bonanni, musicista, residente in via Calpurnio Fiamma, al Tuscolano, aveva appena finito di suonare in un locale del quartiere Monti, in via Leonina. Insieme a un gruppo di una decina di amici e conoscenti, il ragazzo si mette a chiacchierare fuori dal locale quando, tra il gruppo di ragazzi e un residente della zona che lamenta il troppo chiasso si accende una discussione. C'è un botta e risposta a distanza. Nella discussione si inserisce un gruppo di persone, tra cui i due giovani arrestati, che arrivano da piazza San Martino a Monti. Scoppia il parapiglia quando i due gruppi entrano in contatto senza un apparente motivo. Diversi riescono a fuggire. Il 29enne finisce invece sotto una pioggia di colpi. Cade e viene colpito con inaudita violenza. Forse anche da un casco. Viene trasportato in ospedale in condizioni gravissime e questa mattina il decesso. Ora è caccia agli altri due giovani.   "NESSUNO HA MOSSO UN DITO" Secondo un testimone presente al momento dell'aggressione Bonanni è stato raggiunto da un violento colpo alla tempia sferrato con un casco. Poi la perdita dei sensi e il corpo a terra sotto lo sguardo attonito di una quarantina di persone. "Alcuni ragazzi stavano litigando con un signore affacciato al secondo piano - ha raccontato una ragazza - È un tipo strano che abita a Monti da trent'anni. Si stava lamentando del casino e delle grida. Erano le due di notte. Poi ad un certo punto è sceso con un bastone in mano e ha incominciato a sbatterlo su un cassonetto forse per spaventare i ragazzi. Alcune persone sono corse nella piazzetta lì dietro gridando 'Massimo sta facendo a botte. Correte'. All'improvviso sono arrivati due ragazzi che hanno tirato qualche schiaffo e pugni al gruppo". "Subito dopo - ha aggiunto - è arrivato correndo un altro ragazzo. Questo ha tirato il casco sul volto del giovane colpendolo alla tempia ed è scappato per via della Madonna in Monti. È durato tutto qualche minuto. Il ragazzo colpito era grosso, e dopo il colpo con il casco è svenuto cadendo per terra. C'erano attorno una quarantina di persone a guardare la lite e nessuno ha mosso un dito".    "SOLO DU' PUGNI" "Stavo passando di lì, ho dato solo du' pugni e me ne sono andato via. E che sarà mai...". Ha tentato di difendersi così, Cristian Perozzi, uno dei due giovani arrestati dalla polizia. Gli arrestati hanno genitori e nonni che abitano ancora nel rione. Conoscono la zona perché ci sono cresciuti e ci giocavano da piccoli. Sono stati arrestati dagli agenti del commissariato Esquilino perché riconosciuti da alcuni testimoni, frequentatori abituali della movida di Monti, grazie a delle foto postate sulle pagine dei loro profili Facebook. Solo uno dei due giovani aggressori ha precedenti per stupefacenti; tutti e due però, riferiscono gli agenti, sono ragazzi che vivono "al limite della legalità" e in quartieri come Tor Bella Monaca. Gli investigatori sono ora sulle tracce delle altre persone  che hanno partecipato all'aggressione. UNA PASSIONE IMMENSA Gli amici più cari descrivono Alberto come un ragazzo buono, il "più tranquillo che possa esistere".  Con due grandi passioni: la chitarra e suonare rock e blues. Pochi giorni fa avevano assistito ad una delle sue tante esibizioni musicali ed oggi sono in ansia davanti alle porte del reparto di rianimazione dell'ospedale dove Alberto è ricoverato da sabato notte. Il giovane ha frequentato per anni il Saint Louis College of Music che si trova proprio nel quartiere Monti, dove ha conosciuto Aurora, giovane batterista che è diventata in seguito la sua fidanzata.  "È la persona più buona e tranquilla che possa esistere - ha detto un'amica - Mai un litigio con qualcuno. Siamo tutti sconvolti per quel che è successo soprattutto la fidanzata". "È inspiegabile quell'aggressione - ha commentato il direttore del Saint Louis College of Music Stefano Mastruzzi - Monti è una zona mal frequentata di notte e si sa che accadono cose strane. Ancora non riusciamo a capacitarci di quello che è accaduto". Alberto, insieme ad altri compagni musicisti, frequenta spesso il rione sia perché in via del Boschetto è la sede delle lezioni del Saint Louis sia perchè si esibiva in alcuni locali della zona. E proprio sabato scorso era al "The Saylor's", in via Leonina, per assistere ad un concerto di amici. "Alberto è un ragazzo buonissimo ed educatissimo - ha aggiunto Mastruzzi - Fino ad un paio di anni fa ha frequentato la nostra scuola: suona la chitarra elettrica e gli piace tanto suonare blues e rock". Il giovane abita a Roma con la sorella in un appartamento in via Calpurnio Fiamma, zona Tuscolana, mentre i genitori hanno casa a Tivoli. E oggi su Facebook è stata creata anche una pagina dal titolo "Suonare per Alberto Bonanni pestato a morte a Roma". Sulla bacheca tanti messaggi di solidarietà per il giovane ma anche critiche al gesto definito più volte "vigliacco": "Grande rabbia per quello che è successo. Spero la paghino cara quelle bestie", "Mi vergogno di essere monticiano...che schifo", "I soliti bastardi, suoneremo sempre + forte!!!" e "Vigliacchi, con la mia band suonerò a volumi ancora più alti la prossima serata". "MOVIDA SÌ MA SOFT" "Qui non è Campo de' Fiori. Rione Monti è tranquillo. È solo un episodio isolato", commentano i commercianti e i titolari dei locali del quartiere. Per alcuni i residenti sarebbero "troppo esigenti": "Qui si sta bene - ha detto il titolare di un pub - non abbiamo mai assistito ad episodi di violenza. È sicuro Monti, e per questo tante persone vengono a passare le loro serate qui".  "Come ogni posto dove c'è la movida - ha spiegato un barista - è ovvio che c'è confusione, gente che parla e grida. È la normalità. Il rapporto con la gente che vive qui è tranquillo. Non ho mai visto nessuno che si lamentasse in modo spropositato. Certe volte c'è qualcuno che si affaccia per dire di abbassare la voce ma finisce là. Siamo molto meravigliati per quello che è successo l'altra sera".  

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