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Maturità all'insegna di fama e fame

Ragazzi impegnati in una prova degli esami di maturità

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La prima è andata. Facebook vince la Maturità. In pole position nelle scelte della gioventù capitolina, il tema di ordine generale, sintetizzato dalla frase di Andy Warhol: "Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti". Il valore della fama nell'era moderna fra tv e social network ha scatenato la creatività dei ragazzi. Scartata dal 90% la traccia su Ungaretti: sconosciuta la poesia su Lucca. Smentito il tototema: niente Pascoli, D'Annunzio, Calvino, 150 anni di Unità d'Italia e nucleare. Le tracce? "Particolari, non banali", a detta di tutti. La fama nell'era di Fb ha davvero spopolato. "Penso che per la nostra generazione ci sia molto più da parlare su questo argomento", dice Nicole, fuori dall'Istituto professionale De Amicis di Via Galvani. Abbigliamento dark, svariati piercing, è uscita soddisfatta della sua scelta. "Vado spesso su Youtube e credo che per molti giovani le nuove tecnologie abbiano sostituito in gran parte i classici mezzi di informazione oggi che non si ha troppo tempo a disposizione" spiega. Anche Alessandro e altri suoi compagni si sono buttati sulla fama. Come Michelangelo, allievo del Convitto Nazionale di Piazza Monte Grappa, che non ha "mai amato il saggio breve". "Era l'unica traccia che mi ispirava" confessa "ho trovato immediato il collegamento fra le varie testimonianze del concetto che si è evoluto nel tempo". E Roberta del Caetani di Prati (Magistrale) aggiunge: "Nell'epoca moderna la fama si raggiunge con poco. Interessante la frase di Warhol". Al De Amicis qualcuno si è cimentato con Destra e sinistra. Alessia, invece, ha scelto il saggio breve "Siamo quello che mangiamo" preferito da tanti altri. "Conoscevamo di più l'ambito sociale, ci è venuto naturale farlo" i commenti. Al Convitto Nazionale di "Lucca" non ne hanno mai sentito parlare. Vittoria del Dante ha invece volutamente virato sugli anni Settanta. E si dichiara "soddisfattissima" della sua prova. Allo storico liceo classico di Prati, come in alcuni Istituti romani non statali come il Pio IX Aventino, è andato molto il saggio su Amore e odio: "gli autori erano quelli in programma" commentano. Al liceo artistico Caravillani, in piazza Risorgimento, i primi ragazzi sono usciti alle 12.30. "Tre ore mi sono bastate per fare il saggio breve socio-economico" ha detto Valeria. "Siamo quello che mangiamo?» ha incontratori il favore di molti. «Nella mia classe siamo tredici, mi sembra lo abbiano scelto altri cinque oltre me" ha precisato Camilla. Gettonatissimo pure il tema di attualità sui famosi "15 minuti" di Andy Warhol. Camilla lo ha scelto perché "mi piaceva poter parlare della nostra società alla luce dei reality show e dei mezzi di comunicazione in genere". In molti si aspettavano però un tema sull'Unità d'Italia. Ad esempio Adriano "ce l'hanno proposta a scuola in tutte le salse". Marta, del Dante, non risparmia qualche critica: "Dovevano proporci il nucleare e non una traccia come quella sugli anni '70, ma lo sanno che a scuola ci si ferma alla seconda guerra mondiale?". Quasi tutti assicurano di non aver passato la notte prima a cercare le tracce su Internet. "È inutile" dice Giacomo che si dichiara "contento di come è andata". Una volta usciti dalle classi il pensiero è al domani "mi preoccupano i quiz" spiega Giacomo. Guai a copiare, però. "Non voglio rischiare – sottolinea Vyacheslav, un diciottenne di origine ucraina – oggi ci hanno fatto lasciare tutto sui banchi, perfino gli orologi".

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