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La "Croce" ai cavalieri e alle dame

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Mario Sechi

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Non tradisce emozioni, stretta nel suo tailleur nero, come prevede il cerimoniale. Uniche concessioni al colore il rossetto e la borsetta rosso fuoco. Arriva direttamente da Parigi l'ex ministra della Giustizia francese, Rachida Dati, ed è accolta da una pioggia di flash nella Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani, in via Giulia. Èqui a Roma per ricevere l'onorificenza di commendatore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Assieme a molte altre personalità civili e militari. Il rito è antichissimo (risale a mille e 700 anni fa) e solenne. «In hoc signo vinces», dice il cardinale Renato Raffaele Martino, Gran Priore dell'Ordine, usando le parole pronunciate dall'Imperatore Costantino. A commendatori, cavalieri e dame che si inginocchiano ai suoi piedi consegna la Croce Costantiniana: «Ricevi la Croce di Nostro Signore Gesù Cristo...». Il Gran Maestro, il principe Carlo Di Borbone delle Due Sicilie, accompagnato dalla principessa Camilla, impone all'investendo il mantello. Al rito religioso partecipa anche il cardinale Albert Vanhoye, gesuita, Gran Priore Emerito ed attuale Consigliere Ecclesiastico della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie. Insigniti, tra gli altri, il principe Jean d'Orléans, futuro conte di Parigi, i principi Don Alvaro e Donna Antonella de Orleàns-Borbon, il principe Charles-Louis d'Arenberg, l'Ambasciatore Esteban Juan Caselli, il generale di Corpo d'Armata dei Carabinieri Michele Franzé, prossimo vice Comandante Generale dell'Arma, Enrico Garaci, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, il direttore de Il Tempo, Mario Sechi. E ancora Paolo Arullani, presidente del Complesso Universitario Campus Biomedico di Roma, il Comandante dei Lancieri di Montebello col. Gianfranco Fedele. Tra i partecipanti alla cerimonia, una delegazione del Sovrano Militare Ordine di Malta, rappresentanti italiani e stranieri del corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il presidente Emerito della Corte Costituzionale Cesare Ruperto, il comandante delle Guardie Pontificie di Sua Santità, Colonnello Daniel Rudolf Anrig. Alla fine, traffico permettendo, tutti ospiti del principe Ruspoli nel palazzo di famiglia a via del Corso. Cocktail, auguri e saluti ai nuovi investiti.

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