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La Destra riparte dal territorio

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Dopol'inaugurazione al Torrino della prima sede del coordinamento romano, il segretario capitolino e capogruppo in Consiglio comunale Dario Rossin traccia la strada da seguire: «Ascoltare la città per dare una scossa a chi è sfiduciato dalla politica». Onorevole Rossin, qual è il progetto politico de La Destra? «Dobbiamo farci trovare pronti per quando si andrà a votare. Per farlo dobbiamo lanciare una grande campagna di ascolto nelle piazze. Dobbiamo imparare dagli errori commessi dal Pdl e capire i motivi che hanno portato alla morte il Pdl. I coordinatori municipali dovranno mobilitarsi per organizzare incontri e recepire le esigenze dei cittadini da trasformare in proposte in Consiglio comunale. A settembre-ottobre poi organizzeremo una grande manifestazione per riportare la politica in mezzo alla gente. Roma e il Lazio sono la punta di diamante de La Destra, rappresentano un laboratorio politico». Quale sarà il vostro atteggiamento in Aula Giulio Cesare? «Saremo un pungolo e una sentinella per la maggioranza. Voteremo senza preconcetti quelle delibere che giudicheremo giuste e faremo opposizione senza sconti su quelle che non ci piacciono. Tante delibere ultimamente non ci hanno convinto affatto. Dobbiamo intercettare gli scontenti del Pdl e i trasfughi di An orfani di Fini. La Destra deve essere più conosciuta come partito, forse dovremo comunicare meglio». Lei è anche alla guida dell'Istituo Jemolo. «È un incarico importante e prestigioso. Lo Jemolo fa formazione e sopperisce alle mancanze delle Istituzioni. Abbiamo organizzato corsi per magistrati, polizia municipale, penitenziaria, funzionari pubblici, protezione civile, attività forensi. La formazione è un validissimo modo per dare risposte concrete ai cittadini. La politica in fondo è questo».

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