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Il Pdl scricchiola. E Storace "sindaco" conquista consensi

Francesco Storace (Foto Gmt)

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Alemanno ministro e subito le primarie per scegliere il prossimo candidato del centrodestra a sindaco di Roma. L'idea l'ha lanciata il leader de La Destra Francesco Storace quattro giorni fa, causando una reazione a catena che ieri ha lambito anche il Pdl. All'ex presidente della Regione Lazio non è piaciuta la proposta di legge del ministro Calderoli per trasferire i ministeri al Nord ma soprattutto non è andata giù la difesa della Capitale fatta dal primo cittadino, giudicata troppo debole. Da lì la provocazione: «Alemanno difenderà meglio Roma da ministro. Facciamo subito le primarie per le elezioni anticipate al Campidoglio». Dal Pdl al Pd tutti hanno voluto dire la loro. Poi è stata la volta del sindaco, che ha assicurato: «Voglio ricandidarmi ma sono pronto a fare le primarie». Sembrava tutto finito. Ieri la figuraccia col maestro Muti ha riacceso la miccia. Il consigliere capitolino del Pdl e presidente della Commissione Personale Pasquale De Luca è stato chiaro: «Il sindaco non dimostra di avere la leadership necessaria per governare una città come Roma». E poi: «Insieme ai cittadini romani mi auguro che nei prossimi giorni si faccia chiarezza sul futuro della città dove, per fortuna, non mancano nomi di candidati "alternativi" come quello dell'ex presidente della Regione Lazio, Storace». Ma il segretario de La Destra viene seguito anche dal Pd. Il consigliere Dario Nanni spiega: «Forse è il caso che Alemanno segua il consiglio datogli dal collega Storace e torni a fare il ministro». Insomma, l'ex governatore del Lazio è diventato trasversale: ci sarà pericolo?

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