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Disse: ti farò schiattare Condannato

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Losa bene ora un capo d'azienda condannato in Cassazione per ingiuria e minacce nei confronti di una sua dipendente per averle detto «Sei una vergognosa» e «Ti farò schiattare». I fatti: la dipendente si era rifiutata di firmare una lettera di dimissioni imposta dal datore di lavoro e lui aveva pronunciato queste frasi. In una prima pronuncia il giudice di pace aveva assolto il capo, ma, in riforma della sentenza, il tribunale monocratico lo aveva invece condannato ritenendo fondate le prove portate dall'impiegata, cioè una lettera stropicciata e non firmata delle dimissioni e la testimonianza di una sua collega che aveva assistito alla discussione. Nel ricorso in Cassazione il datore di lavoro ha sostenuto che non si era trattato di minacce perché lo stesso significato del verbo «schiattare sarebbe incerto, non risultando registrato su alcun dizionario della lingua italiana, né tantomeno l'invettiva "Sei una vergognosa"» aveva valenza offensiva. Ma, secondo i giudici della Quinta sezione penale della Cassazione, la parola schiattare risultava una minaccia eccome.

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