Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Rapina all'alba nella sala bingo

La sala bingo

  • a
  • a
  • a

Una rapina facile dal bottino ricco: oltre centomila euro. È stata messa a segno ieri mattina alla sala bingo in viale della Serenissima, a due passi dalla Prenestina. Ad agire un solo bandito. Ha sequestrato sette persone in una stanza, ne ha legate sei, si è fatto consegnare i soldi dalla settima ed è fuggito indisturbato. Un'operazione-lampo portata a termine in meno di quindici minuti. Sullo strano colpo indagano gli investigatori della sezione Antirapine della Squadra mobile. I primi a intervenire sul posto sono stati gli agenti delle volanti e del Commissariato Tor Pignattara diretto da Riccardo De Sanctis. L'allarme è scattato poco prima delle 5,30 del mattino, orario di apertura della sala. Il lavoro è a flusso continuo. Dopo il gioco, l'ambiente va ripulito, preparato, vanno fatti i rifornimenti di merce e altro, quindi si devono aspettare le consegne che di solito avvengono il mattino presto. Da una prima ricostruzione degli investigatori le cose sarebbero andate così. Intorno alle 5 nel locale ci sono quattro operatori di cassa, il responsabile e due addetti delle pulizie. Si fanno i conti, si prende il denaro che viene sistemato sul tavolo della direzione. È la prima anomalia: di solito le sale bingo dispongono di una cassaforte dove i soldi vengono conservati per massimo tre giorni e poi consegnati alle guardie giurate per il trasporto in banca. In questo caso il copione cambia. Non solo. A un certo punto diventa curioso. Terminato il conteggio, infatti, ci sarebbe stata la decisione di andare a prendere un caffè tutti assieme. È in questo momento che entra in azione il rapinatore. La comitiva spinge la porta d'uscita secondaria e si trova davanti il balordo. È alto, con un cappelletto in testa e una pistola in mano. Minaccia i sette, li fa centrare nella stanza della direzione. Obbliga sei a distendersi a terra, lega loro le mani con le fascette in plastica lasciando libero l'ultimo al quale ordina di consegnargli il malloppo che è sul tavolo, intimandogli di infilare le banconete in una busta che il rapinatore mantiene aperta. Col calcio della pistola lo sconosciuto colpisce l'impiegato alla testa poi se ne va aprendo la porta con l'avambraccio. In pratica, il malvivente ha agito cool giusto scrupolo per non lasciare impronte digitali. Gli impiegati sono stati portati dagli investigatori negli uffici della Mobile in Questura. La storia va capita nei dettagli. Elementi utili potrebbero venire dalle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza.

Dai blog