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Cinquemila taxi nell'arena

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Circo Massimo Manifestazione blindata. Paura per chi sceglie di lavorare

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Nicola Di Giacobbe della Unica Cgil esordisce con un «romani scusateci ma lo sciopero è indispensabile». A questo punto la domanda se davvero lo sciopero di oggi che bloccherà tutta l'area del Circo Massimo e della Bocca della Verità, con gravi ripercussioni sul lungotevere, sia indispensabile nasce proprio spontanea. Le tre giornate di stop indette da una parte dei sindacati sono motivate dai ritardi con i quali si muove l'amministrazione capitolina e dall'approvazione da parte della commissione consultiva e della giunta del nuovo regolamento che tuttavia, è bene ricordare, deve passare ancora al vaglio definitivo del Consiglio comunale. La nuova disciplina, che non riguarda l'aumento delle tariffe, è gran parte frutto dell'accordo tra l'UriTaxi di Bittarelli e il Codacons di Rienzi. Un punto questo da tenere sempre presente in questa nuova, ennesima, vertenza. Difficile dunque non dare una lettura squisitamente politica agli eventi che da oltre un anno condizionano la mobilità pubblica non di linea e con essa la politica capitolina. Con un'aggravante. Se prima la frattura era tra i "vecchi falchi" che per anni hanno monopolizzato il settore dei taxi, oggi ci troviamo di fronte a una spaccatura anche delle associazioni dei consumatori, Codici da una parte (che non ha siglato il regolamento) e Codacons dall'altra che ieri ha ricordato ai tassisti che sciopereranno il rischio di denuncia per interruzione di pubblico servizio. Tra sindacati dei tassisti i toni sono più accesi. E a poco servono le parole dell'assessore capitolino Antonello Aurigemma su uno dei punti in discussione, la lotta all'abusivismo. «L'amministrazione comunale - dice Aurigemma - non legifera e non può regolamentare le autorizzazioni degli altri comuni e degli altri paesi. Noi chiediamo però che l'accesso degli ncc nella nostra città sia regolamentato anche da altri criteri. Predisporremo una modulistica apposita e per accedere non sarà più sufficiente libretto e autorizzazione ma l'iscrizione dell'autista all'Inps, all'Inail e alla Camera di Commercio. Chiederemo più garanzie». Le regole, vecchie o nuove che siano, vanno rispettate. E il fatto che oggi sono stati predisposti diversi presidi di forze dell'ordine e polizia municipale per le minacce ai tassisti che lavoreranno la dice lunga sul clima (inaccettabile) che da anni contraddistingue le questioni che riguardano le auto bianche. La spaccatura dei sindacati può segnare finalmente la fine di un'epoca di bracci di ferro, lotte e faide che non hanno portato a nulla. Per i tassisti e per i clienti.

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