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Ecco come il Pd ha aiutato Renata Voti ai candidati di Città Nuove

Renata Polverini, presidente della Regione Lazio

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È noto che al centro del ciclone regna la calma assoluta, prima e dopo c'è la tempesta. Il ponte legato alla festa della Repubblica può apparire come una naturale pausa di riflessione dopo la bagarre delle amministrative nel Lazio. Invece nelle segreterie dei partiti si è cominciato a fare qualche conteggio. E sì, perché spesso ci si dimentica che la politica è fatta anche, o soprattutto, di matematica. Le dichiarazioni di Montino per l'appoggio del Pd ai candidati della lista Città Nuove della Polverini avevano suscitato una pericolosa fibrillazione interna. Poi? Come sono andate le cose? I numeri possono darci qualche indicazione, con la premessa fondamentale che l'affluenza è calata nei tre casi più eclatanti, Terracina, Sora e Cassino, rispettivamente del 15, 10 e 11 per cento. Partiamo da Terracina, dove il ballottaggio ha provocato la frattura più profonda del Pdl con il sindaco Alemanno, che ha appoggiato il candidato della Polverini, poi sconfitto. Il confronto dei voti può illuminare: al primo turno Procaccini (Pdl) prende 12.286 voti, pari al 44,78%; Sciscione (Città Nuove) 5.957 pari al 21,71%. Il Pd che portava Zappone si ferma a 2.784. Al secondo turno la vittoria di Procaccini non riesce a "nascondere" i numeri: vince con il 52,85% del consenso ma prende 11.760 voti, 526 in meno rispetto al primo turno. Sciscione si ferma al 47,14% ma raddoppia i voti e ne "conquista" 10.488. Da dove arrivano? Stesso calcolo per Sora. Anche qui i voti dei due sfidanti del Pdl e di Città Nuove, indicano un "accadimento" curioso: Tersigni (Pdl) prende 8.315 voti contro gli 8.155 del primo turno; Di Stefano (Città Nuove) ne prende 6.926 contro i 5.763 del primo turno. Il candidato del centrosinistra si è fermato al primo turno con 1.082 voti. La differenza tra i voti di Di Stefano al primo turno e quelli del Pd è di appena 81 preferenze. E non è finita qui. A Cassino, dove ha vinto il candidato di Sel, IdV e Rifondazione, lo sfidante al secondo turno, Palombo (Pdl) fortemente voluto dal presidente del Consiglio regionale, Abbruzzese perde addirittura qualche preferenza, fermandosi a 8.907 voti contro i 9.066 del primo turno. Anche in questo caso, nelle segreterie di partito ci si domanda che fine abbiano fatto i 1.938 voti ottenuti dalla Di Rollo, candidata voluta da Augello e sostenuta più o meno indirettamente anche dalla Polverini.

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