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Liquido infiammabile contro il presidente dei commercianti

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Èla denuncia dell'antiquario Giuseppe Lucà, presidente dei commercianti di via Nizza, che dopo ha trovato del liquido infiammabile sulla sua bottega e ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri. Lucà è convinto che via Nizza sia discriminata a confronto con via Libia e viale Eritrea «che sono state riaperte al traffico con un battito di ciglia». Per l'antiquario nessuno degli attuali amministratori ha mai manifestato interesse per via Nizza «rimasta oggi l'unica, e anacrostica, strada di Roma dove si impedisce di fatto il traffico ai veicoli privati e che paralizza la viabilità in tutto il quadrante piazza Alessandria, piazza Fiume e piazza Regina Margherita. Non so chi possa aver agito in questo modo infame, ma certo questo non fermerà la mia battaglia affinché via Nizza torni ad essere una strada percorribile. Ora mi aspetto la solidarietà delle istituzioni tutte. Dieci giorni fa - racconta ancora Lucà - altri due esercizi commerciali di via Nizza hanno chiuso. Questo ha fatto riaffiorare, nella sua crudeltà, l'eterno problema dei commercianti di questa zona. Altre due famiglie sul lastrico, altre economie familiari in frantumi, il tutto per la miopia e l'insensibilità degli amministratori passati e presenti che si ostinano a non riaprire al traffico privato la strada». Lucà spiega di aver incontrato due mesi fa l'assessore alla mobilità Antonello Aurigemma per chiedere la riapertura della strada: «Ma ad oggi ancora non abbiamo avuto risposta, per questo nell'attesa che da via Capitan Bavastro arrivi un segnale chiediamo di velocizzare la procedura per la riapertura della strada, prima che accada una tragedia di fatto già annunciata».

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