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Ragazzino ucciso da un pirata ubriaco

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Ennesima tragedia sull'asfalto domenica sera in via dei Frati, a Nettuno. Erano da poco passate le 21 quando nel buio di questa strada dissestata alla periferia della città, una Ford Mondeo blu ha centrato in pieno la bici sulla quale viaggiava Mattia Veschi, 16 anni compiuti poco più di un mese fa. Un impatto violentissimo, con il ragazzo sbalzato sull'asfalto e morto sul colpo. È stato allora che è accaduto l'imprevedibile: il conducente della Ford, dopo un momento di empasse, ha accelerato, noncurante del fatto che Mattia fosse rimasto immobile in terra accanto alla sua bici. Pochi minuti e sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Anzio e un'ambulanza del 118, ma per il giovane studente di Nettuno ormai non c'era più nulla da fare. Una vita tranquilla quella di Mattia, al terzo anno di scuola media all'Andrea Sacchi, in via Capitan Canducci. Casa, amici e studio. Almeno fino a domenica sera, quando un'auto assassina lo ha travolto senza possibilità di scampo. Immediate le indagini avviate dai militari agli ordini del Maggiore Emanuele Gaeta, che dopo aver effettuato i rilievi e aver ascoltato le testimonianze dei passanti, hanno immediatamente bloccato le principali arterie d'uscita dalla città del tridente, per escludere vie di fuga. Un'indagine serrata, con decine di uomini e mezzi sparsi tra centro e periferia a caccia dei pirati della strada. Il tutto mentre sul luogo dell'incidente, parenti e amici del giovane Mattia piangevano la scomparsa del proprio caro, giurando vendetta nei confronti dei suoi assassini. Attorno alle 23,30, il secondo colpo di scena della serata: tre cittadini romeni, ancora in evidente stato di ebbrezza, bussano alla porta della stazione dei carabinieri di Nettuno, in via della Liberazione. «Siamo stati noi. Siamo qui per costituirci». È stato allora che i tre hanno raccontato i dettagli dell'incidente: «Stavo sorpassando un'altra auto - ha ammesso il conducente della Mondeo, un 35enne operaio in servizio a Nettuno - e non l'ho visto proprio». Salvo poi ammettere di aver nascosto l'auto in una viuzza alla periferia di Nettuno e di aver deciso di consegnarsi agli inquirenti. Che hanno immediatamente deciso di sottoporli al test alcolemico, risultato essere di 1,10, ovvero più del doppio del limite consentito. Per il 35enne conducente dell'auto sono quindi scattate le manette per omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso, mentre gli altri due romeni in auto con lui, di 38 e 40 anni, sono stati denunciati a piede libero. Intanto ieri sera c'è stata una veglia di preghiera organizzata da amici e parenti del ragazzo.

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