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Volantini criminali Uno schifo mai visto

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EnricoDe Fusco, sindaco uscente del centrosinistra di Pomezia, giura che fino a due giorni fa era sicuro di vincere a mani basse. Ma adesso qualche dubbio gli è venuto. A mandarlo su tutte le furie sono stati centinaia di volantini gettati in strada che invitano a non votarlo al ballottaggio. Quando risponde al telefono, è appena uscito dalla caserma dei carabinieri dove è andato per sporgere denuncia. È furibondo. Cosa c'è scritto su questi volantini che l'ha fatta tanto arrabbiare? «Se ci fosse solo l'invito a non votarmi, non ci sarebbe niente di strano. Il fatto grave è che queste persone lanciano accuse infamanti. C'è scritto che ho preso sedici avvisi di garanzia, che sono stato rinviato a giudizio per tangenti, che ho la Finanza in casa. Cose mai accadute, invenzioni complete. In trent'anni non mi era mai accaduta una cosa del genere». C'è una firma sui volantini? «Li hanno firmati con la sigla «5 stelle» (il movimento di Bebbe Grillo, ndr). Ma è una firma falsa. Fabio Fucci, il candidato di 5 stelle, è andato questa mattina a sporgere denuncia. Sono mascalzoni di professione. So che le forze dell'ordine li stanno cercando grazie alle targhe delle auto da cui sono stati gettati i volantini». Ne ha parlato col suo avversario Luigi Celori? «Sì, poco fa. Anche lui ha preso le distanze. Sono sicuro al cento per cento che non è coinvolto in alcun modo. Ma sicuramente si tratta di qualcuno che ha interesse che vinca lui. Perché se qualcuno sceglie di non votarmi ha solo due scelte: astenersi o votare il candidato del centrodestra. Comunque, alla fine, perderanno lo stesso». Al primo turno ha preso quasi il doppio dei voti di Celori. Ma adesso siete quasi pari, con Puggioni del Terzo Polo che ha dato il suo sostegno al centrodestra. È ancora così tranquillo? «Lo ero fino a due giorni fa. Non vorrei che questi volantini criminali abbiano un effetto negativo su chi era ancora indeciso e che adesso potrebbe essere spinto a non votare per un senso di disgusto. Comunque se si sommano i miei voti con quelli di Celori e Puggioni siamo pari. Ma il grande Totò diceva che non è la somma che fa il totale». L'ex vicesindaco Alba Rosa, di Sel, ha deciso di non schierarsi al suo fianco per le divergenze del passato. Adesso le rinfacciano di essersi alleato con gli ex di Forza Italia. «Forza Pomezia non è una lista di centrodestra. Io non ho fatto alcun accordo con Forza Italia, sono loro che sono usciti dal Pdl e ora stanno con il centrosinistra. E poi non si tratta di personalità così lontane da noi. Sono ex popolari ed ex socialdemocratici come Paolo Ruffini (il secondo candidato consigliere più votato, ndr) e Omero Schiumarini (il quinto più votato, ndr). Si può dire che Forza Pomezia è l'area moderata del nostro schieramento». La delibera di indirizzo sul Piano regolatore è stata approvata poco prima delle elezioni. Il suo avversario Celori le contesta il fatto che i progetti urbanistici sono tutti fermi e non vedranno mai la luce. «Non è vero. L'iter è a buon punto. Adesso ci sarà la Conferenza dei servizi, poi dovrà essere fatto il Piano urbanistico generale». I carabinieri hanno acquisito atti e delibere al piano particolareggiato per Torvaianica Alta e Campo Jemini su disposizione della Procura di Velletri. «La Procura è intervenuta solo perché c'è stata una denuncia. Nell'atto c'è un vizio solo formale, in pratica è stato commesso un errore nella stesura, ma le procedure adottate e la documentazione allegata sono regolari. Si tratta di una questione di lana caprina». Cosa intende fare per quanto riguarda le nuove infrastrutture e i nuovi collegamenti? «Si può sintetizzare in poche parole: più trasporto su rotaia e meno su gomma. Lasciando stare la storia della metro leggera da Ostia a Torvaianica in cui crede solo Celori e che non è mai partita. In questi cinque anni è stato fatto tanto, con opere pubbliche come fogne, acqua e strade. E poi c'è il rilancio del polo industriale su cui già abbiamo fatto tanto». Dar. Mar.

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