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Sfregio alla Navicella. In Francia il mandante

La parte danneggiata della Navicella

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Trovato il pezzo trafugato della celebre fontana della Navicella, la prua raffigurata dal muso di cinghiale. Ora i carabinieri della Tutela del patrimonio culturale del generale Pasquale Muggeo cercano il mandante del furto avvenuto il 15 marzo scorso segnalato da un passante. Hanno il suo profilo: francese, collezionista d'arte, talmente appassionato delle bellezze di casa nostra che voleva un simbolo di quella scultura in marmo firmata Sansovino, artista del Rinascimento. La prua era nascosta in un sacco di plastica assieme ad altri contenenti centomila euro di reperti (quadri, arte sacra e oggetti archeologici) nascosti in un cespuglio nel parco Modigliani, vicino a via San Damaso. Ad agire su commissione due ladri romani esperti in questo genere di furti: sono stati loro a far ritrovare il bottino d'arte agli investigatori del Reparto coordinato dal colonnello Mancino Raffaele. Infatti, i militari della sezione Antiquariato del capitano Giampiero Romano stavano stringendo il cerchio. Hanno perquisito abitazioni, antiquari, gli ambienti giusti e alla fine i balordi hanno ceduto. Non volevano fare la fine dei topi nel formaggio, essere scoperti con tutta quella roba in casa o nei magazzini. E così, a parte il muso di cinghiale, i ladri hanno dovuto rinunciare a un bel bottino: il dipinto «Maria Maddalena e due putti» del XVII secolo rubato nel 2008 in una chiesa di Tagliacozzo (Abruzzo), un ostensorio in argento del XVIII secolo sparito nel 2004 dalla chiesa di San Michele Arcangelo di Città Sant'Angelo (Abruzzo), sette lucerne in terracotta prelevate nel 2009 dalla cattedrale di Porto Santa Rufina a La storta (Roma), tre dipinti con alcune stazioni della Via Crucis rubati nell'agosto 2008 nella chiesa Santa Caterina di Comunanza (Marche) e un piatto in rame con una raffigurazione di una scena epica frutto di un furto al Museo della civiltà romana di Roma commesso il 14 febbraio 1987. Il collezionista francese voleva il muso di cinghiale in tutta la sua bellezza, compresa la testa che si allunga al corpo dello scafo. Ma i ladri non sono riusciti nell'impresa: in alcuni tratti il marmo della scultura ha un anima in ferro. Vuol dire che l'asportazione richiede tempo e non è possibile tagliare e basta. Motivo per cui il muso è già stato portato, a volte da vandali, altre da ladri. Era accaduto nel settembre 2005, rimosso due ragazzi e poche settimane dopo ritrovato sempre dai carabinieri del Tpc in zona Magliana. Poi nel maggio 2007, sparizione scoperta da un prete che aveva rinvenuto un martello ai piedi della fontana, ed ennesimo recupero nel dicembre successivo. E infine nel marzo scorso. «Ho dato disposizioni alla Sovrintendenza di Roma di installare delle telecamere intorno alla Navicella per identificare chi si avvicina a quella fontana - assicura l'assessore comunale alla Cultura, Dino Gasperini - Non si può continuare a vedere vanificato l'impegno dei carabinieri del Tpc da continui e successivi furti». Sul fronte della Regione Lazio, come ha sottolineato l'assessore alla Sicurezza Pino Cangemi «saranno attivati una serie di interventi in parchi e ville storiche di Roma, a partire da Veio, con un finanziamento di 800 mila euro per strumenti di videosorveglianza e pattugliamento delle zone più a rischio». «Partendo da Roma e dal Lazio - annuncia il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro - avvieremo una serie di protocolli d'intesa per mettere a sistema risorse, competenze ed esperienze, con cui intervenire con progetti contro atti di vandalismo e danneggiamenti».

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