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Tre anni di ricorsi e carte bollate

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Carte bollate, querelle tra concessionari e subconcessionari, annunci, smentite, ricorsi. La storia degli ultimi tre anni del Luneur, lo storico parco giochi di Roma aperto nel 1953 e chiuso definitivamente nell'aprile del 2008, è stata più o meno questa. Fino ad uno spiraglio, che si è aperto pochi giorni fa quando una sentenza del Tar, in risposta al ricorso presentato da Sogepark Srl, che chiedeva l'annullamento della gara che si sarebbe svolta senza rispettare una «procedura in condizioni di parità concorrenziale», ha giudicato valido il bando che ha assegnato la locazione del parco a Cinecittà Entertainment. Ma andiamo con ordine. Il 31 dicembre 2007 la «vecchia» società che aveva in gestione il Lunapark, la Luppro, viene invitata dalla proprietaria Eur Spa a lasciare la struttura per scadenza di contratto e per mancato adeguamento delle attrazioni alle normative europee. Di fatto, però, la Luppro non procede alla riconsegna dell'area e rimane aperta al pubblico mentre cede le quote di maggioranza alla Santa Eleonora, altra società leader nell'imprese a capo di diversi lunapark in tutta Italia. È qui che inizia il precipitoso crollo del Lunapark. Si decide di mettere l'ingresso dell'area a pagamento con la formula del biglietto unico. Ma subito iniziano i malumori della gente che non andava più al parco mentre gli esercenti delle attività di svago cominciavano a veder decurtati i loro guadagni. La situazione precipita con il sopralluogo, nel marzo 2008, della Commissione Provinciale di Vigilanza sui Pubblici Locali che certifica l'effettuazione dei necessari lavori di adeguamento e messa in sicurezza del Parco. A questo punto la Luppro comunica ad Eur Spa la chiusura del parco in data 14 aprile 2008. Nel frattempo la gestione del Luneur è passata, dopo espletamento di gara pubblica, a Cinecittà Entertainment che si è resa immediatamente disponibile ad effettuare la riqualificazione dell'area e delle attrazioni, senza tuttavia poterla effettuare: nel parco ci sono ancora oggi le giostre, cadute ormai in disuso, dei subconcessionari che non vogliono liberare l'area. Ora però dovranno farlo perché una recente sentenza del Tar Lazio ha riconosciuto la validità della gara che ha affidato la gestione della struttura a Cinecittà Entertainment, mentre altre due sentenze del Tribunale ordinario di Roma hanno condannato i subconcessionari, occupanti l'area sine titulo, a rimuovere dal parco le giostre, convenendo sul carattere abusivo della occupazione e disponendo la rimozione forzate delle stesse. Dam. Ver.

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