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Affitto milionario e una sfilza di spese come al grand hotel

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Trale voci più esose c'è naturalmente l'assistenza domiciliare (intesa nella casa di riposo) che per le cinque strutture supera i due milioni. E poi il riscaldamento, 898.460 euro, che a detta dell'assessore Belviso è eccessivo in quanto queste strutture sono molto grandi, adatte per ospitare comunità più numerose e invece ci vivono al massimo settanta ospiti. Questo però non significa che siano riscaldati solo i luoghi dove realmente queste persone vivono. Poi ci sono le utenze: 200.000 euro di spese per l'acqua, 170.000 di eletticità. Le case di riposo sono circondate da giardini. Luoghi dove gli ospiti possono passeggiare e trascorrere i pomeriggi durante le belle stagioni. E dunque una voce consistente è la manutenzione aree verdi: 200.000 euro. Ogni aspetto della vita di comunità ha i suoi costi: il servizio lavanderia fa 236.000 euro, il portierato 677.000. Una voce importante (ci mancherebbe!) è il servizio mensa: 1.302.000. Ma oltre al mangiare, ci sono anche le attività ludiche, di intrattenimento. Dalle lezioni di cucito a quelle di ballo. Il servizio di socializzazione (gestito da cooperative esterne) ammonta a 150.000 euro. E l'assistenza psicologica 150.000 euro. E, anche, quella religiosa 15.000. Ma la voce che spicca sulle altre è il fitto di 1.665.000 per la struttura di Roma 2. Il contratto di affitto fu stipulato ai tempi di Rutelli. Un costo fuori mercato che l'attuale giunta non ha più intenzione di pagare.

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