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Dalla pasionaria una stangata al Pd

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A parlare chiaro è l'esito delle urne, visto che ha incassato il 17% dei voti in barba al suo partito di origine, il Pd, contro cui ha ingaggiato una vera e propria battaglia. Sul tavolo l'accordo, non gradito, tra il partito di Bersani e quello di Casini, che di fatto ha impedito lo svolgimento delle Primarie di coalizione già indette. Da quel momento per il Pd c'è stata un'emorragia in piena regola, che ha portato fuori dai ranghi 31 tesserati, coordinatore cittadino compreso. La nostra ha scritto lettere a tutti i big democratici, scesi in campo in quel di Mentana per sostenere l'alleanza con i centristi: dal vice presidente del senato, Vannino Chiti, alla senatrice Anna Fincchiaro. Lettere in cui raccontava quelle ragioni che gli elettori, conti e numeri alla mano, sembrano aver colto. «I colpi ad effetto "sparati" in campagna elettorale non hanno imbambolato gli elettori, che, nelle urne, hanno manifestato la loro voglia di cambiamento - dice Rotolo - Siamo contenti di quanto raccolto. È la testimonianza di come il popolo delle primarie abbia continuato a sostenerci. A metà scrutinio, inoltre, siamo andati ben oltre i 1.047 voti ricevuti alle votazioni per la scelta del candidati». E sulla strategia che verrà messa in campo per il turno di ballottaggio aggiunge: «Aspetteremo di vedere come finisce lo scrutinio e ci confronteremo in modo trasparente con i nostri sostenitori. Intanto godiamoci questo momento. Noi, di sicuro, rappresentiamo l'ago della bilancia nel voto finale». Ann. Con.

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