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I Municipi bocciano l'aumento della tariffa Ama

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno

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Quel meno 284,90 milioni di euro alla voce "entrate" nel Bilancio capitolino così come quella che segna alla gestione spese un meno 97,265 milioni di euro si sono presto trasformati da semplici dati su carta, a tagli da lacrime e sangue, soprattutto sugli investimenti. Da sempre in sofferenza e in contrapposizione all'amministrazione centrale, i Municipi capitolini, chiamati ad esprimere il parere sulla manovra finanziaria di Roma Capitale che andrà all'esame dell'aula a fine mese, non l'hanno mandata a dire. I mugugni però non sono solo quelli, anche un po' scontati, del centrosinistra. Il bilancio è stato bocciato sonoramente dai parlamentini del I, VI, VII, XI e XV; tutti a guida di centrosinistra, approvato invece in quelli dove a governare è il Pdl, XII e XIII. Praticamente tutti i Municipi (anche con il voto dei consiglieri del centrodestra) hanno bocciato la parte relativa alla delibera collegata al Bilancio del piano finanziario Ama e del relativo aumento della tariffa rifiuti. Una bella gatta da pelare per i consiglieri capitolini del Pdl che dovranno affrontare un'opposizione già carica contro la manovra e che potrà contare ora anche sul voto contrario espresso dagli eletti del centrodestra nei municipi. Ma non è tutto. Nel parlamentino di Magliana e Marconi (XV), guidato da Paris (Pd), il bilancio è stato bocciato. Questa di per sé non sarebbe una notizia se non che il Pdl si è astenuto dal voto. Nel VI Municipio (Prenestino), anch'esso a guida di centrosinsitra i consiglieri del Pdl hanno preferito non partecipare al voto (tranne uno). A fare clamore, poi la bocciatura sempre della delibera collegata al bilancio sull'aumento delle tariffe Ama nella roccaforte del centrodestra, il II Municipio. Problemi poi anche in XVII dove la maggioranza di centrosinistra non riesce a restare in aula il tempo necessario per l'esame del bilancio. In questo caso il Pdl ha presentato oltre 4mila emendamenti. La miccia sulla prima manovra economica del neo assessore capitolino Lamanda è stata accesa dai parlamentini locali. Spetterà al Pdl comunale spegnerla prima che sia troppo tardi.

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