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Terremoto a Roma. Psicosi Capitale

Un negoziante mostra un cartello scherzoso sugli orari di apertura e chiusura dell'esercizio in base al terremoto

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È davvero qui l'Apocalisse? La Capitale d'Italia, la Città Eterna alla vigilia del presunto terremoto che dovrebbe raderla al suolo, baciata dal sole del primo pomeriggio, è più radiosa del solito, così bella da commuovere. Sarà per «l'incoscienza» della gente che invece di scappare a gambe levate rimane qui, o forse dall'inconsistenza di un allarme montato dal web.  E dai social network più gettonati, oppurtunamente smascherato da esperti e sismologi. Che restano a completa disposizione anche oggi per tranquillizzare i più paurosi (www.protezionecivileromacapitale.it o numero verde 800854854). Il web, terra di nessuno e di tutti, è in fibrillazione. I cybernauti romani si sono dati appuntamento al Circo Massimo, a Villa Pamphilij e a Villa Carpegna. Con una punta di sarcasmo e molto humor nero. «Munitevi di sacco a pelo, cibo e bevande che possano allietarvi il trapasso» consiglia un gruppo di utenti su facebook che organizza adunate da «The day after» E tra le pagine più cliccate c'è quella de «l'11 maggio terremoto a Roma» dove campeggia una croce. Come foto profilo, il ritratto in bianco e nero del sismologo Raffaele Bendandi che avrebbe previsto il triste evento. Il condizionale è d'obbligo. Proprio ieri Paola Lagorio, presidente dell'associazione «La Bedandiana» ha ribadito che si tratta «una bufala, con tanto di dolo. Opera di chi sa bene che l'unico nome accreditato, in Italia, per una previsione del genere, era proprio Bendandi». Così, attribuendola a lui, la previsione del terremoto dell'11 maggio a Roma «inventata» è divenuta «attendibile». La signora che custodisce i manoscritti di Bendandi ha ricordato che «le uniche previsioni sismiche che ci ha lasciato sono per il 6 aprile del 2521, quando Bendandi prevede una situazione planetaria così particolare in grado di portare terremoti molto significativi sulla terra». Insomma una roba che a noi del 2011 non interessa. Ma siccome oggi è l'11 maggio sarà bene ricordare che Roma nella classificazione sismica dell'Italia in una graduatoria che va da 1 a 4, è zona 3, dunque soggetta «a scuotimenti modesti». Inoltre, come ben sappiamo, la Città Eterna non rientra nelle zone a maggiore pericolosità sismica, ma risente della sismicità dell'Appennino centrale e dell'area dei Colli Albani. Ma tutto questo non contribuisce a rassenare gli animi. Perché, in effetti, una cosa i romani la sanno bene. E cioè che la maggior parte delle case in cui abitano non sono costruite con norme antisismiche. Quindi la città è vulnerabilissima. Figurarsi cosa potrebbe succedere nell'eventualità (remota) di un forte terremoto proprio sotto la città? Intanto quelli che non chiudono mai, e cioè i negozianti cinesi della Chinatown capitolina, l'Esquilino, hanno deciso di tenere abbassate le saracinesche e allontanarsi «precauzionalmente» dalla Capitale. Superstizione o sesto senso? Oppure qualche altra funesta previsione, a noi sconosciuta, che dovrebbe verificarsi alle nostre latitudini proprio nell'anno dell'agile Coniglio? Ormai è troppo tardi per approfondire! Comunque come nelle migliori tradizioni c'è pure chi, sempre su facebook, consiglia «una trombata pre-terremoto perché non succede ma se succede...». E c'è pure chi ipotizza che questa notte c'è stato un picco di concepimenti. Fra nove mesi sapremo!

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