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CASO TREVI

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.«Di Roberto Cercelletta si occuperà già da questa settimana la rete Retis (Rete di inclusione sociale). Verrà contattato dagli operatori per inserirlo in un percorso finalizzato all'autonomia». A raccogliere l'sos lanciato ieri su questo quotidiano da D'Artagnan è l'assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso. Cercelletta - ricordiamo - da ormai due settimane non può più attengere alla fontana. Una delibera di Giunta comunale vieta dal 27 aprile di prendere le monete, ora di proprietà del Campidoglio. Il programma Retis, presentato a gennaio dell'anno scorso e finanziato dall'Amministrazione con 700mila euro, nasce per formare una banca dati incrociando i dati delle oppurtunità lavorative del territorio con le richieste delle persone prive di reddito. Lo scopo è inserirle in percorsi formativi e poi avviarli al lavoro. «Ce la metteremo tutta per avviare il reinserimento di Cercelletta nel mondo del lavoro - ha detto ancora la Belviso - ma per esperienza voglio dire che con soggetti particolarmente sensibili la nostra volontà da sola non basta. Serve una forte motivazione anche da parte loro». Ma l'appello lanciato da D'Artagnan su Il Tempo va oltre la richiesta di un lavoro. Cercelletta si è reso disponibile a consegnare a un ente di beneficenza il suo "tesoretto", sottolineando «qualunque ente, tranne la Caritas», di cui D'Artagnan «non si fida». Qualcuno si faccia avanti.

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