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Un milione per Marta Russo

I genitori di Marta Russo

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Si aggiunge un nuovo capitolo alle richieste di giustizia per Marta Russo. Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, i principali imputati per la morte della studentessa de La Sapienza, uccisa il 9 maggio 1997 mentre percorreva in compagnia di un'amica i viali interni dell'università, dovranno risarcire i familiari della ragazza per circa un milione di euro. È quanto stabilito dal giudice della XIII sezione del tribunale civile di Roma, Roberto Parziale, che ha invece deciso che la Sapienza non può essere ritenuta responsabile della morte della giovane. Il risarcimento dovrà essere versato nei confronti dei genitori della studentessa, Donato e Aureliana, e della sorella Tiziana rappresentati in giudizio dagli avvocati Luca Petrucci, Cristina Michetelli e Andrea Barenghi. Scattone e Ferraro, inoltre, sono stati condannati a pagare anche le spese di giudizio. I due, all'epoca dei fatti ricercatori universitari, nel dicembre del 2003 furono condannati a titolo definitivo dalla Cassazione rispettivamente a cinque anni e quattro mesi di reclusione e a quattro anni e due mesi. Scattone è accusato di omicidio colposo e Ferraro di favoreggiamento. Il tribunale civile ha, invece, stabilito che sia Ferraro a versare all'università 28 mila euro come risarcimento danni all'immagine. La Sapienza, del resto, secondo la sentenza non può essere ritenuta responsabile della morte di Marta Russo.

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